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Installazione e gestione di Xen su Lenny

Xen è un sistema di virtualizzazione basato sul concetto di hypervisor, che consente sia di eseguire un sistema operativo modificato per essere eseguito dall'hypervisor con perdite di prestazioni minimali anche su processori che non supportano la virtualizzazione, che di appoggiarsi alle estensioni presenti nei processori moderni per eseguire sistemi non modificati.

Nel primo caso occorre che il sistema ospite supporti le modifiche per essere usato da Xen (nel caso di Linux occorre un kernel opportunamente modificato, che su Debian è disponibile nei pacchetti linux-image-2.6.26-2-xen-*), nel secondo appoggiandosi alle estensioni del processore e ad una apposita versione di qemu si può installare un sistema non modificato, quindi una qualunque versione di Linux ed anche Windows.

Il meccanismo di funzionamento di Xen prevede che l'hypervisor lanci una istanza privilegiata del sistema operativo ospite (una versione di Linux
modificata per essere eseguita dall'hypervisor) che viene chiamata Dom0, da questa sarà poi possibile creare ed eseguire le varie macchine virtuali, chiamate DomU.

Installazione di base

Con Lenny il supporto per Xen è presente direttamente nella distribuzione che fornisce i pacchetti necessari, pertanto una volta installato il sistema, si potrà installare Xen ed i kernel con esso compatibili direttamente con il comando:

aptitude install xen-linux-system-2.6.26-2-xen-686

utilizzando il metapacchetto che installa tutte le parti necessarie, dall'hypervisor ai kernel modificati ai vari programmi di ausilio. Si possono poi installare anche i programmi ausiliari per Debian che consentono una creazione rapida delle macchina virtuali con:

aptitude install xen-tools

Una volta installato il nuovo kernel e l'hypervisor si riavvii la macchina, controllando che la prima voce del menu.lst di Grub avvii l'hypervisor. Una volta installato il tutto si potrà controllare che Xen è attivo con il comando:

xenhost:~# xm dmesg
...
(XEN) System RAM: 1982MB (2030012kB)
(XEN) Xen heap: 9MB (10084kB)
(XEN) Domain heap initialised: DMA width 32 bits
(XEN) PAE enabled, limit: 16 GB
(XEN) Processor #0 15:11 APIC version 16
(XEN) Processor #488 15:11 APIC version 16
(XEN) IOAPICr0: apic_id 4, version 17, address 0xfec00000, GSI 0-23
(XEN) Enabling APIC mode:  Flat.  Using 1 I/O APICs
(XEN) Using scheduler: SMP Credit Scheduler (credit)
(XEN) Detected 2304.832 MHz processor.
(XEN) AMD SVM: ASIDs enabled. 
(XEN) HVM: SVM enabled
...

che mostra come sia stata riconosciuta la RAM totale, i processori e, nell'ultima riga, come sia disponibile il supporto per HVM (Hardware Virtual Machine) cioè la virtualizzazione hardware con il supporto del processore.

Il passo successivo è configurare Xen per la gestione delle macchine virtuali, questo viene fatto con il file di configurazione principale che è /etc/xen/xend-config.sxp; il primo passo è garantire un accesso diretto alla rete alle macchine virtuali, per per questo occorre, rispetto alla configurazione di default, attivare la gestione in modalità bridge, in cui l'interfaccia fisica viene messa in bridge con le interfacce virtuali delle varie macchine DomU, questo deve essere fatto modificando il file in modo che le direttive di gestione della rete siano le seguenti:

...
(network-script network-bridge)
...
#(network-script network-dummy)

(nel default la prima è commentata e la seconda no), se l'interfaccia che si vuole utilizzare non è eth0 occorrerà specificarla esplicitamente con:

(network-script 'network-bridge netdev=ethX')

Nelle precedenti versioni di Xen era necessario limitare la quantità di memoria messa a disposizione del Dom0 con la opzione mem=XXX passata al bootloader, le versioni recenti liberano automaticamente la memoria, ma si può impostare un limite minimo con la direttiva:

(dom0-min-mem 128)

(il valore è in Mb, ed il default è 196, eccessivo nella gran parte dei casi).

La gestione delle macchine virtuali con gli xen-tools

Il pacchetto xen-tools installa una serie di programmi applicativi che consentono di creare in maniera veloce nuove macchine virtuali. Per farlo sono disponibili due approcci, quello basato su immagini poste su file, e quello basato su volumi logici di LVM; noi ci baseremo su questo. Si darà pertanto per scontato che si sia installato LVM ed i relativi programmi ausiliari, qualora questo non sia il caso sarà sufficiente farlo con:

aptitude install lvm2

Sarà poi necessario disporre di adeguato spazio disco da dedicare a LVM; a questo scopo si ricordi che una partizione usata come volume fisico di LVM deve essere marcata come tale come di tipo 8E. Se allora /dev/sda3 è una partizione libera si potrà creare il gruppo di volumi (che chiameremo xenvg da cui estrarre lo spazio disco per le macchine virtuali con i comandi:

pvcreate /dev/sda3
vgcreate xenvg /dev/sda3 

ed in seguito aggiungere eventuali altri dischi con:

pvcreate /dev/sdb1
vgextend xenvg /dev/sdb1

(si consulti la documentazione di LVM o il relativo capitolo su Amministrare GNU/Linux per i dettagli di gestione di LVM).

La configurazione degli xen-tools viene eseguita con il file /etc/xen-tools/xen-tools.conf, la cui sintassi prevede l'assegnazione di una serie di parametri che controllano le modalità di creazione con una sintassi nella forma chiave = valore. Dato che il default è usare dei file per i dischi della macchina virtuale occorrerà anzitutto impostare l'uso di LVM con:

lvm = xenvg

dove si è fatto riferimento al volume fisico appena creato; occorrerà poi impostare le dimensioni di default per il disco, la RAM e la swap assegnate a ciascuna macchina virtuale creata; questo si fà con l'assegnazione dei parametri size, memory e swap, già presenti commentati nello scheletro di configurazione installato da Debian.

Si devono poi impostare gli indirizzi; in questo caso si hanno due scelte, usare il parametro dhcp = 1 che configura la macchina virtuale per l'uso del DHCP, o fornire un IP statico a riga di comando, in tal caso si dovranno comunque impostare le altre proprietà della rete, ed in particolare i parametri:

gateway   = 172.16.0.1
netmask   = 255.255.0.0
broadcast = 172.16.255.255

Per la creazione delle macchine virtuali esistono diversi metodi, ma fintanto che ci si limita a Debian e Ubuntu è sufficiente usare deboostrap, e questo lo si fa con il parametro:

install-method = debootstrap

in questo caso è poi possibile anche indicare la distribuzione di default da usare con:

dist = lenny

Utilizzando questo metodo si potrà creare una macchina virtuale con il comando xen-create-image, e si dovranno indicare soltanto l'IP ed il nome della macchina stessa, con un comando come:

xen-create-image --hostname=xentest.mydomain.it --ip=172.16.0.31 --role udev

(dove --role è necessario per installare udev nell'ospite, che altrimenti non sarà in grado di utilizzare una console).

Si tenga presente che si potrà modificare uno qualunque dei parametri visti in precedenza passando il valore voluto sulla riga di comando, esprimendo l'assegnazione in forma di opzione estesa (cioè come --parametro=valore).

Una volta lanciato il comando questo stamperà una serie di informazioni progressive sulla installazione, con qualcosa del tipo:

General Information
--------------------
Hostname       :  xentest.mydomain.it
Distribution   :  lenny
Partitions     :  swap            128Mb (swap)
                  /               4Gb   (ext3)
Image type     :  full
Memory size    :  128Mb
Kernel path    :  /boot/vmlinuz-2.6.26-2-xen-686
Initrd path    :  /boot/initrd.img-2.6.26-2-xen-686

[...]

Creating Xen configuration file
Done
All done

Logfile produced at:
     /var/log/xen-tools/xentest.ittig.cnr.it.log

e creerà automaticamente il file xentest.mydomain.it.cfg sotto /etc/xen; a questo punto si potrà avviare la nuova macchina virtuale con:

xm create xentest.ittig.cnr.it.cfg

e verificarne l'avvio con:

xm console xentest.ittig.cnr.it.cfg

Si tenga presente però che per un bug degli script di creazione sulla macchina virtuale non viene configurato /etc/inittab per attivare una console sulla interfaccia dedicata /dev/hvc0, per cui potrà essere necessario modificare lo stesso file a mano. Questo può essere fatto montando il volume logico (questi sono sempre creati nella forma /dev/xenvg/hostname-disk e /dev/xenvg/hostname-swap) e modificando il file).

Aggiornato da Simone Piccardi quasi 14 anni fa · 16 revisions