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Simone Piccardi, 08-05-2024 18:26
Usare Let's Encrypt¶
- Sommario
- Usare Let's Encrypt
Panoramica¶
L'uso dei certificati SSL, necessario per l'accesso in HTTPs ai siti web, è ormai divenuto uno dei passi fondamentali nella gestione della sicurezza della rete, in quanto consente sia di cifrare le comunicazioni, evitando una possibile intercettazione dei dati, che di identificare l'autenticità del corrispondente, garantendone opportunamente l'identità. A lungo però il loro impiego era strettamente legato all'acquisto degli stessi presso una Certification Authority, a titolo talvolta anche molto oneroso, ed alla necessità di reinstallazione periodica degli stessi.
Il progetto di Let's Encrypt che ha portato alla una nuova Certification Authority libera e gratuita promossa da EFF, Mozilla, Google, Meta e molti altri nacque per poter mettere a disposizione a costo zero e rendere più semplice e fruibile una tecnologia che è fondamentale per la sicurezza di Internet. In particolare il progetto, oltre a fornire la possibilità a chiunque di ottenere gratuitamente un certificato valido, definisce un protocollo di riconoscimento (ACME, Automatic Certificate Management Environment) per il rilascio dei certificati, e consente di gestire il rinnovo in maniera automatica, potendo così usare con un ciclo di vita molto più breve (e quindi anche più sicuro) degli stessi.
In sostanza il procedimento prevede diverse una modailità con cui dimostrare di essere titolari del nome a dominio per cui si richiede il rilascio di un certificato, riassumbili in sostanza nel redere disponibile ad una opportuna interrogazione sul dominio stesso un segreto, fornito da Let's Encrypt durante la richiesta. Di queste vedremo come usare la più comune, che passa attraverso la pubblicazione (eseguita dal programma di gestione dei certificati) del suddetto segreto via web ad uno specifico indirizzo all'interno del dominio di cui si chede la validazione.
Installazione e configurazione iniziale¶
Dato che il procedimento di rilascio dei certificati avviene attraverso uno protocollo standardizzato (nell'RFC 8555), esistono diversi programmi che consentono di gestire certificati Let's Encrypt ed ad oggi anche diverse Certification Authority che possono fornire il servizio, ci limiteremo comunque a trattare l'uso del programma certbot
fornito dal progetto originale, che è ormai disponibile come pacchetto per la gran parte delle distribuzioni Linux e che su Debian e derivate può essere installato immediatamente con:
apt-get install certbot
questo renderà disponibile il comando certbot
che è quello che ci consentirà di gestire le richieste, gli aggiornamenti ed i rinnovi dei certificati forniti da Let's Encrypt.
Benché in alcuni casi certbot
consenta anche di gestire, oltre le richieste ed i rinnovi dei certificati, anche le configurazione automatica del server web per poterli usare, in generale questo non è possibile (vengono fatte alcune assunzioni relative alla configurazione, che non tutte le distribuzioni supportano, e che comunque sono abbastanza restrittive). Per questo normalmente si deve ricorrere all'uso del sottocomando certonly
, come del resto viene indicato anche dal programma stesso se questi rileva che l'automatismo è impossibile:
root@bookworm:~# certbot Saving debug log to /var/log/letsencrypt/letsencrypt.log Certbot doesn't know how to automatically configure the web server on this system. However, it can still get a certificate for you. Please run "certbot certonly" to do so. You'll need to manually configure your web server to use the resulting certificate.
L'uso del sottocomando certonly
consente soltanto di ottenere un primo rilascio dei certificati, la configurazione dei servizi dovrà essere eseguita manualmente. Come accennato per emettere un certificato Let's Encrypt deve effettuare la validazione del dominio per cui questo viene richiesto, cosa che viene effettuata con una richiesta via web al dominio stesso, e l'uso di un meccanismo di challenge and response basato sulla possibilità di scaricare un file dal quel dominio.
Questa procedura può essere realizzata direttamente dal programma se si usa dopo il comando certonly
l'opzione --standalone
, in tal caso è certbot
stesso che si incarica di far partire un servizio web sulla porta 80 su cui fornire il file, ma in tal caso occorre fermare Apache o qualunque altro webserver che sia già attivo sul dominio.
Per questo quando è già disponibile un server web che è in grado di servire dei contenuti, lo si può utilizzare chiamando certbot
con l'opzione --webroot
(o -w
) ed indicando come parametro per l'opzione la document root del dominio richiesto, all'interno della quale inserire quanto necessario alla risposta. Con questa opzione infatti il programma crea i file necessari alla validazione nella sottodirectory .well-known/acme-challenge/
, che però deve poter essere servita a chi la richiede da fuori contattando il dominio per cui si richiede il rilascio del certificato. Occorre pertanto verificare che la configurazione del server web renda accessibile questa directory, ed è in genere necessaria una configurazione specifica che vedremo a breve.
Se si hanno diversi siti con diverse document root il comando consente di specificarne in una singola esecuzione una diversa per ciascun dominio, ed in questo caso In questo caso tutte dovranno essere egualmente accessibili. Alternativamente si potrà ripetere l'operazione separatamente per ciascun dominio. Siccome tutto questo risulta scomodo e non è sempre applicabile, è possibile usare come parametro di -w
la stessa directory per tutti i domini, anche se questa non corrisponde alla loro document root, consentendo l'accesso via web alla stessa in maniera generica. Questa è anche la modalità consigliata dal progetto, assumeremo pertanto che si siano applicate le opportune configurazioni, e che la directory utilizzata per ospitare i file della challenge and response di .well-known/acme-challenge
, da indicare come parametro di -w
, sia /var/www/letsencrypt/
.
L'accesso che viene fatto da Let's Encrypt per effettuare la validazione del dominio quando si usa certbot
con la modalità --webroot
richiede che siano raggiungibili i contenuti corrispondenti ad una URL nella forma http://mio.dominio.it/.well-known/acme-challenge/XXXX
dove XXXX
è il nome del file che verrà creato da certbot
con il segreto richiesto da Let's Encrypt questo deve essere raggiungibile e la cosa che dipendee dalla configurazione del proprio webserver.
Nel caso di Nginx la modalità suggerita per consentire questa richiesta è quella creare un frammento di configurazione (nel caso /etc/nginx/snippets/letsencrypt-acme-challenge.conf
) contenente le direttive necessarie per consentire l'accesso:
location ^~ /.well-known/acme-challenge/ { default_type "text/plain"; root /var/www/letsencrypt; } location = /.well-known/acme-challenge/ { return 404; }
queste istruzioni consentono di eseguire la validazione indicando come webroot
la directory /var/www/letsencrypt
, posto che il frammento di cui sopra sia stato incluso come prima direttiva nelle configurazioni dei virtual host coinvolti (basta inserirlo solo nelle direttive relative alle risposte sulla porta 80, dato che la richiesta viene sempre fatta in chiaro), con qualcosa del tipo:
server { listen 80; root /var/www/html; server_name www.truelite.it; include /etc/nginx/snippets/letsencrypt-acme-challenge.conf; location / { rewrite ^/(.*)$ https://www.truelite.it/$1 permanent; } }
Una analoga configurazione per Apache si può effettuare utilizzando il seguente frammento di configurazione:
Alias /.well-known/acme-challenge/ /var/www/letsencrypt/.well-known/acme-challenge/ <Directory "/var/www/letsencrypt/.well-known/acme-challenge/"> Options None AllowOverride None ForceType text/plain # avoid access to anything not resembling a challenge RedirectMatch 404 "^(?!/\.well-known/acme-challenge/[\w-]{43}$)" </Directory>
nel caso si usino Debian o derivate lo si può inserire in /etc/apache2/conf-available/
ed abilitare con a2enconf
; per altre distribuzioni si utilizzi una posizione adeguata e lo si includa nella configurazione generale di Apache.
Si tenga presente però che qualora si usi Apache come reverse proxy occorrerà anche inserire una opportuna eccezione alle regole di proxy per la suddetta URL, in sostanza si dovrà aggiungere alla configurazione del virtual host una riga:
ProxyPass /.well-known/acme-challenge !
Infine, quando si forza la redirezione su SSL delle connessioni in chiaro, occorre evitare che questo avvenga anche per le richieste di Let's Encrypt, pertanto occorrerà sostituire una eventuale direttiva di redirezione generica come la seguente:
<VirtualHost *:80> ServerName ci.truelite.it Redirect permanent / https://ci.truelite.it/ </VirtualHost>
con una più specifica che escluda la redirezione per la URL utilizzata da Let's Encrypt:
<VirtualHost *:80> ServerName ci.truelite.it RedirectMatch 301 ^/((?!.well-known\/acme-challenge).*)$ https://ci.truelite.it/$1 </VirtualHost>
Se si vuole ottenere lo stesso risultato con il virtualhost di default di Apache non è più possibile utilizzare RedirectMatch
in quanto in tal caso non è noto a priori l'hostname con cui si viene contattati, ma si può inserire una regola generica in /etc/apache2/sites-available/000-default.conf
con:
<VirtualHost *:80> [...] RewriteEngine On RewriteCond %{HTTPS} off [OR] RewriteRule ^/((?!.well-known\/acme-challenge).*)$ https://%{HTTP_HOST}/$1 [NC,R=301,L] [...] </VirtualHost>
La gestione dei certificati¶
La richiesta iniziale¶
Una volta che si sia configurato il proprio webserver per consentire le risposte alle richieste di verifica di Let's Encrypt assicurandosi che la directory indicata con l'opzione -w
consente la corretta creazione dei contenuti per la risposta, si dovrà aggiungere l'opzione -d
per indicare relativo dominio. Qualora si abbiano delle document root diverse per domini diversi si può comunque eseguire l'operazione in un solo passo usando prima l'opzione -w
per indicare la prima document root e poi l'opzione -d
per indicare relativo dominio, e così via per i successivi. Il comando infatti assume per ciascun dominio indicato con -d
si stia usando la directory indicata con l'ultima occorrenza precedente di -w
.
Questo è del tutto equivalente ad invocare più volte il comando indicando tutte le volte un dominio diverso, ma si deve tener presente che in questo caso verrà creato un diverso certificato per ciascun dominio. In generale però è possibile indicare più domini per uno stesso certificato, specificando più volte l'opzione -d
per ciascuno di essi, e questi saranno inseriti nello stesso certificato come nomi alternativi. Questo consente di generare un solo certificato che copra più domini, cosa che rende la successiva configurazione dei servizi più semplice; ed è per questo che è opportuno applicare le configurazioni illustrate che consentono di usare una sola "_webroot_" per tutti i domini.
Se pertanto si vuole ottenere il certificato per il dominio mail.truelite.it
il comando da usare sarà:
root@bookworm:~# certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d mail.truelite.it Saving debug log to /var/log/letsencrypt/letsencrypt.log Enter email address (used for urgent renewal and security notices) (Enter 'c' to cancel): info@truelite.it - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Please read the Terms of Service at https://letsencrypt.org/documents/LE-SA-v1.4-April-3-2024.pdf. You must agree in order to register with the ACME server. Do you agree? - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - (Y)es/(N)o: Y - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Would you be willing, once your first certificate is successfully issued, to share your email address with the Electronic Frontier Foundation, a founding partner of the Let's Encrypt project and the non-profit organization that develops Certbot? We'd like to send you email about our work encrypting the web, EFF news, campaigns, and ways to support digital freedom. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - (Y)es/(N)o: N Account registered. ...
La prima volta che si esegue certbot
per un nuovo dominio verrà richiesta una email di contatto (per comunicazione e recupero delle chiavi) e la prima volta che lo si esegue su una macchina si dovranno anche accettare le condizioni di Let's Encrypt.
Il comando illustrato, posto che si siano usate le configurazioni descritte sul server che risponde per mail.truelite.it
, consentirà di ottenere un certificato per il solo dominio mail.truelite.it
.
Come accennato se un certificato deve essere valido per più domini, si possono salvare in un file, nell'esempio valid_hosts.txt
(un dominio per riga) ed usare il comando:
# certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d $(xargs < domainlist.txt | sed 's/ /,/g')
oppure lo si può invocare nella forma:
# certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d mail.truelite.it -d smtp.truelite.it ...
I certificati rilasciati durano tre mesi, e vengono creati sotto /etc/letsencrypt/live
in una directory corrispondente al nome a dominio indicato per primo nell'esecuzione del comando; nel caso saranno sotto /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/
.
Aggiunta di nuovi certificati distinti¶
Se si utilizza SNI (oggi utilizzabile con tutti i browser, ma non utilizzabile con servizi diversi dal web), e si vogliono avere certificati distinti per domini distinti, basterà ripetere il comando per ciascuno di essi. Ogni invocazione successiva con nomi a dominio diversi si limiterà a creare i certificati richiesti in maniera distinta, pertanto con qualcosa del tipo:
# certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d www.truelite.it Checking for new version... Requesting root privileges to run letsencrypt... /root/.local/share/letsencrypt/bin/letsencrypt certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d www.truelite.it IMPORTANT NOTES: - Congratulations! Your certificate and chain have been saved at /etc/letsencrypt/live/www.truelite.it/fullchain.pem. Your cert will expire on 2016-07-07. To obtain a new version of the certificate in the future, simply run Let's Encrypt again. - If you like Let's Encrypt, please consider supporting our work by: Donating to ISRG / Let's Encrypt: https://letsencrypt.org/donate Donating to EFF: https://eff.org/donate-le
Si otterrà un altro certificato, posto stavolta sotto /etc/letsencrypt/live/www.truelite.it
.
Con lo script listlecert.sh
allegato si può stampare un elenco dei certificati creati, e dei domini da essi coperti, ma le versioni correnti di certbot
supportano l'uso del comando certbot certificates
che stampa un elenco con tutti i dettagli comprese le data di scadenza ed i pathname dei file.
Gestione dei certificati¶
Aggiunta di un nuovo dominio ad un certificato esistente¶
Qualora si voglia aggiungere un nuovo dominio ad un certificato esistente basterà ripetere l'invocazione del comando aggiungendo il nuovo dominio con una ulteriore opzione -d
, ad esempio:
# certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d mail.truelite.it -d rainloop.truelite.it Saving debug log to /var/log/letsencrypt/letsencrypt.log ------------------------------------------------------------------------------- You have an existing certificate that contains a portion of the domains you requested (ref: /etc/letsencrypt/renewal/mail.truelite.it.conf) It contains these names: mail.truelite.it You requested these names for the new certificate: mail.truelite.it, rainloop.truelite.it. Do you want to expand and replace this existing certificate with the new certificate? ------------------------------------------------------------------------------- (E)xpand/(C)ancel: E Renewing an existing certificate ...
In questo caso verrà chiesto se espandere il certificato presente, e scegliendo il default (E) questo verrà aggiunto. Si tenga presente che perché l'espansione funzioni occorre indicare nella richiesta tutti i domini già presenti nel certificato corrente, altrimenti verrà creata una versione alternativa (e distinta) con solo quelli elencati.
Rimozione di certificati non più raggiungibili¶
Nel caso si siano richiesti certificati con più nomi di dominio e alcuni di questi non fossero più verificabili (in quanto non più raggiungibili, o spostati su altra macchina) si riceverà un errore in fase di rinnovo. È possibile ovviare al problema usando l'opzione --allow-subset-of-names
per rinnovare un certificato valido solo per il sottoinsieme di domini ancora verificabili (posto che il dominio principale per cui lo si è richiesto resti valido):
# certbot renew --allow-subset-of-names
tutti i domini non verificati verranno quindi rimossi dal certificato, e i rinnovi successivi andranno a buon fine anche senza tale opzione.
Ovviamente, si deve avere cura di non lanciare questo comando in caso di non raggiungibilità temporanea di alcuni dei domini, ed è quindi opportuno non usare questa opzione in contesti automatizzati.
Cancellazione di un certificato¶
Qualora si voglia eliminare un certificato, ad esempio perché il nome principale con cui lo si è creato non è più in uso, occorre usare il comando cerbot delete
e selezionare dalla lista se sono più di uno, o eventualmente indicare il nome con l'opzione --cert-name
. Si tenga presente che questo cancellerà il certificato completamente, se questo era stato creato per più domini, anche questi verranno rimossi.
Modifica delle informazioni di registrazione¶
Qualora si vogliano modificare le informazioni inserite in fase di registrazione, in particolare qualora si voglia cambiare l'email a cui il progetto invia gli avvisi in caso di mancato rinnovo e le eventuali comunicazioni sul servizio, il comando da usare è il seguente:
# certbot register --update-registration --email nuovaemail@truelite.it Saving debug log to /var/log/letsencrypt/letsencrypt.log ------------------------------------------------------------------------------- Would you be willing to share your email address with the Electronic Frontier Foundation, a founding partner of the Let's Encrypt project and the non-profit organization that develops Certbot? We'd like to send you email about EFF and our work to encrypt the web, protect its users and defend digital rights. ------------------------------------------------------------------------------- (Y)es/(N)o: y IMPORTANT NOTES: - Your e-mail address was updated to nuovaemail@truelite.it.
Esempi di configurazione dei servizi¶
Una volta completata la validazione del proprio dominio, nella directory di installazione dei certificati (/etc/letsencrypt/live/mio.dominio.it
) vengono sempre creati i file:
file | contenuto |
cert.pem | cerficato |
chain.pem | catena dalla CA |
fullchain.pem | catena + certificato |
privkey.pem | chiave privata |
Dove chain.pem
è il certificato intermedio (o la catena di certificati intermedi) che validano cert.pem
che è il certificato del proprio dominio, mentre fullchain.pem
è l'insieme completo del certificato e della catena. Infine la chiave privata è in privkey.pem
.
In qualunque configurazione occorre sempre fare riferimento a questi file, che sono link simbolici, in quanto letsencrypt
aggiornerà automaticamente gli stessi con la procedura di rinnovo automatico che vedremo più avanti.
Apache¶
I file cert.pem
e chain.pem
sono quelli che si usano nella configurazione di Apache, che fino alla versione 2.2 li vuole separati, ad esempio con quelli ottenuti in precedenza la configurazione utilizzata è:
SSLCertificateFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/cert.pem SSLCertificateChainFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/chain.pem SSLCertificateKeyFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem
se invece si usa la versione 2.4 non è più necessario usare SSLCertificateChainFile
che è deprecata, e si deve invece passare ad usare il file fullchain.pem
che è l'insieme del certificato e di tutta la sua catena di firma con una configurazione del tipo:
SSLCertificateFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem SSLCertificateKeyFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem
Postfix¶
Il file fullchain.pem
è quello che viene richiesto anche da Postfix, Dovecot e Nginx. Per Postfix occorrerà farvi riferimento in /etc/postfix/main.cf
con le direttive:
smtpd_tls_cert_file=/etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem smtpd_tls_key_file=/etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem
Dovecot¶
mentre per Dovecot di dovanno utilizzare in /etc/dovecot/conf.d/90-user.conf
le direttive:
ssl_cert = </etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem ssl_key = </etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem
Nginx¶
ed infine per Nginx si dovrà inserire nella configurazione del proprio virtual host qualcosa del tipo:
server { listen 443 ssl; server_name bd.truelite.it; root /var/www/html; ssl_certificate /etc/letsencrypt/live/bd.truelite.it/fullchain.pem; ssl_certificate_key /etc/letsencrypt/live/bd.truelite.it/privkey.pem; ...
ejabberd¶
Infine per configurare ejabberd (server jabber) occorre generare dai file di Let's Encrypt un unico file contenente in testa la chiave privata (il programma non consente di specificarli separatamente), se pertanto /etc/ejabberd/ejabberd.pem
è il file usato dal programma, occorrerà rigenerarlo ogni volta che si generano o rinnovano i certificati con:
cat /etc/letsencrypt/live/jabber.truelite.it/privkey.pem \ /etc/letsencrypt/live/jabber.truelite.it/fullchain.pem > ejabberd.pem
In tutti i casi deve essere effettuato un riavvio completo dei servizi.
Il rinnovo dei certificati¶
La scadenza dei certificati emessi da Let's Encrypt è di tre mesi, ma una volta ottenuti questi possono essere facilmente rinnovati utilizzando il sottocomando renew
, in particolare se si esegue il comando dopo averli ottenuti si otterrà qualcosa del tipo:
# certbot renew Checking for new version... Requesting root privileges to run letsencrypt... /root/.local/share/letsencrypt/bin/letsencrypt renew ------------------------------------------------------------------------------- Processing /etc/letsencrypt/renewal/mail.truelite.it.conf ------------------------------------------------------------------------------- The following certs are not due for renewal yet: /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem (skipped) No renewals were attempted.
la cosa si può automatizzare inserendo banalmente nel cron il comando, ad esempio creando il file /etc/cron.d/letencrypt
con il contenuto:
00 23 * * 6 root certbot renew
oppure usare lo script le-renew
allegato, che esegue anche il riavvio dei servizi quando rileva un aggiornamento dei certificati, avendo cura di adattarlo alle proprie esigenze; in tal caso il suggerimento è di inserirlo fra quelli di /etc/cron.weekly
.
Nelle versioni più recenti del pacchetto viene installato un cron job /etc/cron.d/certbot
(non usato se la distibuzione usa systemd) ed un timer ed un service di systemd
che eseguono due volte al giorno il comando certbot -q renew
. In tal caso non è necessario usare lo script allegato, ma si tenga conto che questo comando, da solo, non esegue altra azione che il rinnovo.
E' comunque possibile inserire degli hook da eseguire in caso di rinnovo. Questo si può fare esplicitamente nel comando, con --renew-hook
nelle vecchie versioni o con i vari --pre-hook
, --post-hook
e --deploy-hook
(quest'ultimo equivalente di --renew-hook
) nelle versioni più recenti. Per queste ultime si possono anche inserire gli script da eseguire sotto /etc/letsencrypt/renewal-hooks
nelle corrispondenti directory deploy
, pre
e post
. In tal caso gli script vengono eseguiti una volta per ogni certificato rinnovato, e si hanno le variabili RENEWED_LINEAGE
per indicare il certificato rinnovato e RENEWED_DOMAINS
per l'elenco dei domini (separto da spazi) in esso contenuti.
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