Progetto

Generale

Profilo

Actions

EncryptedFilesystemUsingLUKS » Cronologia » Versione 9

« Precedente | Versione 9/30 (diff) | Successivo »
Simone Piccardi, 21-12-2010 11:15


Come creare un filesystem cifrato usando LUKS

LUKS è un acronimo di "Linux Unified Key Setup" e si propone come lo standard per la crittografia dei dischi in sistemi linux (e non solo), offrendo un formato standard "on-disc", la possibilità di avere più di una coppia chiave-passphrase per l'accesso ed una gestione sicura di tutte le chiavi.

Un disco criptato con LUKS, nel caso lo si sia formattato con una filesystem compatibile (es. vfat) è accessibile anche dai sistemi Windows, usando FreeOTFE.

La macchina utilizzata al momento della scrittura di questa guida è utilizza una distribuzione GNU/Linux Ubuntu 6.06, relase "Dapper Drake" con kernel 2.6.15; è necessaria una versione di cryptsetup compilata con il supporto LUKS, molto probabilmente la versione attualmente presente in Debian Sid/Unstable dovrebbe andare bene, mentre credo che quella di Sarge non abbia il supporto necessario; è comunque possibile verificare la compatibilità lanciando il comando cryptsetup --help e controllando la presenza delle opzioni relative a LUKS. Nel caso in cui il comando non fosse presente, è sufficente installarlo con:

apt-get install cryptsetup.

A questo punto è possibile iniziare il lavoro di preparazione del dispositivo, in questo caso una chiavetta USB da 128MB, rilevata dal sistema come /dev/sda.

La prima cosa da fare è verificare l'affidabilità del dispositivo ed, al tempo stesso, riempire tutto lo spazio disponibile con dei dati casuali rendendo di fatto molto più difficoltosi degli eventuali tentativi di attacco e compromissione del filesystem cifrato che verrà creato in seguito.
Prima di iniziare, va tenuto presente il fatto che a seconda della dimensione del disco, questo processo può richiedere molte ore, quindi se dovete lanciarlo su di un disco molto grande, vi conviene farlo prima di andare a dormire.

badblocks -c 10240 -s -w -t random -v /dev/sda

Se siete particolarmente paranoici potete utilizzare /dev/urandom come sorgente di dati casuali e riempirci il disco. La casualità dei dati sarà migliore rispetto a quella del metodo precedente, ma l'operazione farà un uso intensivo della CPU e richiederà molte ore. Il comando da eseguire è:

Il comando da eseguire è:

dd if=/dev/urandom of=/dev/sda

Successivamente va partizionato il disco. In questo caso l'obiettivo è di creare un'unica partizione che occupi tutto lo spazio disponibile e per farlo ci sono diverse alternative, sia da linea di comando come fdisk o cfdisk che grafiche come gparted e qtparted.

Verrà quindi creata una nuova partizione, riconosciuta dal sistema come /dev/sda1.

A questo punto è possibile cifrare la partizione con LUKS e poi "agganciarla" al device-mapper, in modo che dm-crypt possa presentarla in maniera "trasparente" al sistema. Sottolineo l'importanza della scelta di una passphrase abbastanza lunga e complessa poiché l'utilizzo di una frase corta e/o facilmente indovinabile vanificherebbe l'utilizzo della crittografia.

I comandi da eseguire sono quindi:

cryptsetup --verbose --verify-passphrase luksFormat /dev/sda1
cryptsetup luksOpen /dev/sda1 sda1

Se tutto è andato a buon fine, l'esecuzione del comando ls -l /dev/mapper/ dovrebbe restituire il seguente output, confermando l'avvenuto "aggancio" della partizione criptata al device mapper:

total 0
crw------- 1 root root 10, 63 Jul 16 01:34 control
brw-r----- 1 root root 253, 0 Jul 16 01:52 sda1

Va quindi creato un filesystem sulla partizione criptata:

mkfs.ext3 -j -m 1 /dev/mapper/sda1

e sarà possibile montarlo con:

mount /dev/mapper/sda1 /mnt

mentre i comandi per smontare filesystem e partizione criptata sono:

umount /mnt
cryptsetup luksClose /dev/mapper/sda1

Le distribuzioni sufficentemente moderne usano hal, d-bus e gnome-volume-manager (o l'equivalente per KDE) per la gestione dei volumi disponibili nel sistema: quando viene collegata al sistema la chiavetta USB contenente la partizione crittografata con LUKS, questa viene riconosciuta e compare una finestra che chiede di inserire la passphrase.
Se la passphrase inserita è corretta, la partizione viene montata e sarà possibile utilizzarla normalmente da tutte le applicazioni.

Aggiornato da Simone Piccardi circa 14 anni fa · 9 revisions