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Accesso a repository APT privato con SSH

Esistono casi in cui può essere necessario fornire accesso a terzi ad un repository APT privato ad esempio per fare utilizzare pacchetti sperimentali che non devono essere distribuiti pubblicamente.

Restringere gli accessi ad un repository APT con l'usuale scaricamento dei pacchetti via HTTP comporta il problema di come autenticare gli utenti, con l'ulteriore problema di dover passare all'uso di HTTPs per evitare di trasmettere le credenziali di accesso in chiaro. Per risolvere il problema in maniera più pulita si può sfruttare una funzionalità poco nota di APT: la distribuzione dei pacchetti via SSH.

Il vantaggio dell'uso di SSH come metodo di scaricamento è che è possibile fare utilizzare ai client una autenticazione a chiavi, evitando la necessità di creare e gestire utenze e credenziali di autenticazione sul server.

Per evitare però di fornire ai client un accesso utente in shell sul server occorrerà configurare il servizio in modo che l'utente prescelto sia utilizzabile soltanto per eseguire il download dei pacchetti tramite APT.

La configurazione di un utente dedicato in una chroot

Per realizzare questo requisito predisporremo un utente dedicato al servizio, readrepo, operante all'interno di una chroot in cui verrà installato esclusivamente lo stretto necessario. Il primo passo è creare l'utente con:

useradd -m readrepo

e non si deve impostare una password, perché l'accesso dovrà essere possibile soltanto tramite autenticazione a chiavi.

Il passo successivo è la preparazione di /home/readrepo/ come gabbia chroot, anzitutto occorre rendere la directory di proprietà di root e non dell'utente stesso, con:

chown -R root.root /home/readrepo/

si dovranno poi creare le sottodirectory necessarie ai programmi da installare nel chroot con:

mkdir /home/readrepo/{debian,dev,lib,lib64,bin,lib/x86_64-linux-gnu}

ed i file di dispositivo con:

mknod -m 666 /home/readrepo/dev/null c 1 3
mknod -m 666 /home/readrepo/dev/tty c 5 0
mknod -m 666 /home/readrepo/dev/zero c 1 5
mknod -m 666 /home/readrepo/dev/random c 1 8

Infine si dovranno copiare i binari e le librerie di sistema dei programmi usati da APT: questi sono sh, bash, dd e find, che andranno copiati sotto /home/readrepo/bin. Le rispettive librerie possono essere trovate per ciascuno di essi usando il comando ldd, con qualcosa del tipo:

root@archive:~# ldd $(which bash)
    linux-vdso.so.1 (0x00007fff497e5000)
    libtinfo.so.6 => /lib/x86_64-linux-gnu/libtinfo.so.6 (0x00007f7291b3b000)
    libdl.so.2 => /lib/x86_64-linux-gnu/libdl.so.2 (0x00007f7291b36000)
    libc.so.6 => /lib/x86_64-linux-gnu/libc.so.6 (0x00007f7291975000)
    /lib64/ld-linux-x86-64.so.2 (0x00007f7291c9c000)

Il comando ldd elenca tutte le librerie usate da un programma, che sono quelle che dovranno essere copiate all'interno del chroot. Questo significa che per ciascuna delle voci della lista precedente va copiato il file che viene indicato come contenente la libreria (riportato con il suo pathname assoluto dopo =>) nella corrispondente directory sotto /home/readrepo. Tutto questo con l'eccesione di linux-vdso.so.1 che in realtà non indica una libreria ma l'entry-point del kernel, ed è comunque disponibile (per questo nell'output non è accompagnato da nessun riferimento ad un file). L'operazione va ripetuta per tutti i comandi elencati in precedenza.

Infine di dovrà creare la directory .ssh ed il file .ssh/authorized_keys con permessi adeguati per dare accesso all'utente, questo si può fare con:

mkdir -m 750 /home/readrepo/.ssh
touch /home/readrepo/.ssh/authorized_keys
chmod  640 /home/readrepo/.ssh/authorized_keys
chgrp -R readrepo /home/readrepo/.ssh

le chiavi autorizzate all'uso dell'utente dovranno poi essere aggiunte manualmente (dall'amministratore) al file .ssh/authorized_keys.

Tutta questa procedura può essere automatizzata usando lo script sshaptchroot.sh allegato alla pagina, che prende come argomento l'utente da creare ed effettua tutte le operazioni precedentemente descritte (in particolare automatizza la copia delle librerie necessarie).

La configurazione di SSH sul server

Una volta creata la chroot si potrà indicare ad SSH di utilizzarla sfruttando la direttiva ChrootDirectory da applicare all'utente prescelto.

Per questo occorre aggiungere in coda a /etc/ssh/sshd_config le righe seguenti:

#Added for chroot test
Match User readrepo
ChrootDirectory /home/readrepo

Si tenga presente che l'indicazione di inserire le righe in coda al file è essenziale, perché l'uso della direttiva Match usata per selezionare l'utente si applica a tutte le direttive seguenti, a meno che non si incontri un'altra Match o una direttiva Host, quindi se ci sono altre configurazioni generali da aggiungere a /etc/ssh/sshd_config andranno inserite prima di questa.

Verifiche

Una volta completate le configurazioni precedenti si potrà provare ad accedere al nuovo utente.

Si dovrà aggiungere la propria chiave pubblica al file /home/readrepo/.ssh/authorized_keys sul server, ed a quel punto ci si potrà collegare con SSH, ottenendo una shell, in cui verificare che sono utilizzabili solo i comandi indicati in precedenza (e i builtin di shell), ad esempio:

-bash-4.4$ pwd
/
-bash-4.4$ ls
-bash: ls: command not found
-bash-4.4$ find
.
./lib64
./lib64/ld-linux-x86-64.so.2
...
./bin
./bin/sh
./bin/bash
./bin/dd
./bin/find
./.ssh
./.ssh/authorized_keys

La pubblicazione del repository

Per fornire ad APT l'accesso al repository con il nuovo utente occorre infine pubblicare lo stesso all'interno del chroot . Per questo abbiamo creato in precedenza la directory /home/readrepo/debian, dove potremo copiare i file del repository, avendo comunque cura, per maggior precauzione, che questi non siano scrivibili dall'utente.

Se il repository è gestito in maniera indipendente (ad esempio usando reprepro con un altro utente) la cosa più semplice è effettuare un bind mount in sola lettura della directory dello stesso su /home/readrepo/debian. In generale, assumendo di avere un repository debian già configurato in /directory/of/apt/repository, occorrerà eseguire il comando:

mount -o ro --bind /directory/of/apt/repository /home/readrepo/debian/

Il bind mount si potrà rendere permanente inserendo in /etc/fstab una voce del tipo:

/directory/of/apt/repository  /home/readrepo/debian/       none    bind,auto,ro                      0       0

Configurazione delle sorgenti sul client

Per indicare ad APT di usare una fonte con SSH si dovrà utilizzare all'interno di sources.list una indicazione dell'uso del repository con una riga nella forma:

deb ssh://readrepo@archive.truelite.it:/debian buster-truelite main

occorrerà inoltre abilitare la funzionalità di accesso ai repository via SSH aggiungendo in /etc/apt/apt.conf.d/99localssh un contenuto del tipo:

Dir::Bin::Methods::ssh "ssh";

Configurazione dell'accesso all'utente per il repository

Per poter utilizzare l'accesso precedente occorre che l'utente che esegue APT sul client (root) sia in grado di collegarsi con autenticazione a chiavi verso il server indicato, il vantaggio di usare SSH è che, oltre a poter usare solo una chiave pubblica, è che si possono sfruttare anche funzionalità funzionalità avanzate di SSH. In particolare si può fornire ai client una coppia chiavi specifica da utilizzare solo per questa connessione, fornire un accesso ad una macchina in una rete privata tramite "rimbalzo" da un'altra macchina (come illustrato su Accesso SSH a rete interna tramite bastion host), ecc.

Per questo è sempre opportuno predisporre una opportuna configurazione in .ssh/config sul client, necessaria anche qualora si voglia utilizzare una porta non standard, mantenendo identica la sintassi dentro sources.list, ad esempio:

...
Host archive.truelite.it
Port 2222
IdentityFile .ssh/archive_repo_key
...

Aggiornato da Simone Piccardi quasi 3 anni fa · 9 revisions