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UsareLetsEncrypt » Cronologia » Versione 35

Versione 34 (Simone Piccardi, 12-07-2019 13:39) → Versione 35/47 (Simone Piccardi, 14-03-2024 10:20)

h1. Usare Let's Encrypt 

 {{>toc}} 

 h2. Installazione 

 h3. Installazione da pacchetti 

 Per l'uso della nuova Certification Authority libera e gratuita promossa da EFF, Mozilla e molti altri, il meccanismo più semplice è quello di installare i pacchetti della distribuzione, disponibili in Debian a partire da Jessie (nei backports) e direttamente con Stretch. Pertanto se necessario occorrerà abilitare @jessie-backports@ in @sources.list@, quindi eseguire: 

 <pre> 
 apt-get install python-certbot-apache -t jessie-backports 
 </pre> 

 mentre con Stretch sarà sufficiente: 

 <pre> 
 apt-get install certbot 
 </pre> 

 questo renderà disponibile il comando @certbot@.  

 h3. Installazione dal repository ufficiale 

 In alternativa, per distribuzioni più vecchie o senza disponibilità dei pacchetti già pronti, è possibile usare direttamente la versione distribuita tramite il repository ufficiale, ottenibile con @git@ (che dovrà essere installato a sua volta se non presente) eseguendo: 

 <pre> 
 git clone https://github.com/certbot/certbot 
 </pre> 

 Per verificarne il funzionamento occorrerà porsi nella directory in cui lo si è clonato il repository ufficiale e per fargli installare gli eventuali pacchetti mancanti si dovrà eseguire (da root): 

 <pre> 
 cd certbot 
 ./certbot-auto --help 
 </pre> 

 Il programma inoltre si autoaggiornerà ad ogni esecuzione, e se lanciato senza argomenti cercherà di eseguire una installazione automatica, la verifica della richiesta per poter emettere i certificati ed infine anche la configurazione del web server per usare i certificati ottenuti, fornendo indicazioni qualora tutto ciò non sia possibile. 

 Le modalità di utilizzo in questa forma completamente automatizzata dipendono infatti dalla disponibilità o meno di alcuni pacchetti nella propria distribuzione, ad esempio con Debian Wheezy non si può utilizzare l'autoconfigurazione automatica di Apache, mancando sufficiente supporto. Nel prosieguo tratteremo comunque soltanto la modalità di configurazione non automatica, coprendo con questo anche la configurazione di altri servizi che non siano i server web, come la posta elettronica o la messaggistica. 

 h3. Note storiche 

 Le vecchie versioni del programma avevano come nome @letsencrypt@ anziché @certbot@; il funzionamento del comando, a parte alcune opzioni aggiuntive introdotte in un secondo tempo, è lo stesso per tutte le operazioni di base (come creazione e aggiornamento dei certificati), ma si ottiene usando @letsencrypt-auto@ anziché @certbot-auto@ (nei sorgenti comunque viene fornito anche @letsencrypt-auto@ come copia di @certbot-auto@). Negli esempi seguenti useremo l'invocazione assumendo una installazione da pacchetto e la presenza del comando @certbot@. 


 h2. La generazione dei certificati 

 h3. Creazione del primo certificato 

 In generale, quando non è possibile o non si vuole utilizzare la configurazione automatica dei servizi, e si deve ricorrere all'uso del sottocomando @certonly@, come indicato anche dal programma stesso se questi rileva che l'automatismo è impossibile: 

 <pre> 
 root@holland:~/certbot# ./certbot-auto 
 Checking for new version... 
 Requesting root privileges to run letsencrypt... 
    /root/.local/share/letsencrypt/bin/letsencrypt 
    No installers seem to be present and working on your system; fix that or try running letsencrypt with the "certonly" command 
 </pre> 

 L'uso del sottocomando @certonly@ consente soltanto di ottenere i certificati, la configurazione dei servizi dovrà essere eseguita manualmente. Per emettere un certificato Let's Encrypt deve effettuare la validazione del dominio per cui questo viene richiesto, cosa che viene effettuata con una richiesta via web al dominio stesso, e l'uso di un meccanismo di _challenge and response_ basato sulla possibilità di scaricare un file dal quel dominio. 

 Questa procedura può essere realizzata direttamente dal programma se si usa dopo il comando @certonly@ l'opzione @--standalone@, che si incarica di far partire un servizio web sulla porta 80 o 443, ma in tal caso occorre fermare Apache o qualunque altro webserver che sia attivo sul dominio. 

 Si può evitare tutto questo utilizzando l'opzione @--webroot@ (o @-w@) se è disponibile l'accesso via web alla _document root_ del sito per cui si vuole ottenere il certificato, in tal caso infatti il programma crea i file necessari alla validazione sotto la directory @.well-known/acme-challenge/@, che però deve poter essere servita a chi la richiede da fuori; occorre pertanto verificare che la configurazione del server web mantenga accessibile questa directory, ed è in genere necessaria un configurazione ad hoc. 

 In questo caso deve essere indicata nella richiesta come argomento dell'opzione @-w@ la directory della _document root_, mentre il dominio (o i domini, se sono più di uno, nel qual caso saranno aggiunti allo stesso certificato come nomi alternativi) devono essere richiesti con l'opzione @-d@.  

 Se si hanno diversi siti con diverse _document root_ in teoria si può eseguire l'operazione in un solo passo usando prima l'opzione @-w@ per indicare la prima _document root_ e poi l'opzione @-d@ per indicare relativo dominio, e così via per i successivi. Il comando infatti assume per ciascun dominio indicato con @-d@ si stia usando la directory indicata con l'ultima occorrenza precedente di @-w@. In questo caso tutte le _document root_ dovranno essere egualmente accessibili. Alternativamente si potrà ripetere l'operazione separatamente per ciascun dominio. Si tenga presente che in questo caso saranno generati altrettanti certificati separati. 

 Siccome tutto questo risulta scomodo e non è sempre applicabile, è possibile usare una unica directory per tutti i domini, anche se questa non corrisponde alla loro _document root_, consentendo l'accesso via web alla stessa in maniera generica (vedremo come farlo con le configurazioni descritte in seguito). Questa è anche la modalità consigliata dal progetto, assumeremo pertanto che si stia usando una configurazione adeguata e che la directory utilizzata per ospitare i file della _challenge and response_ di @.well-known/acme-challenge@ sia @/var/www/letsencrypt/@. 

 Se pertanto si vuole ottenere il certificato per il dominio @mail.truelite.it@ il comando da usare sarà: 

 <pre> 
 # certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d mail.truelite.it 
 [...] 
 IMPORTANT NOTES: 
  - Congratulations! Your certificate and chain have been saved at 
    /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem. Your cert will 
    expire on 2016-07-07. To obtain a new version of the certificate in 
    the future, simply run Let's Encrypt again. 
  - If you lose your account credentials, you can recover through 
    e-mails sent to xxx@truelite.it. 
  - Your account credentials have been saved in your Let's Encrypt 
    configuration directory at /etc/letsencrypt. You should make a 
    secure backup of this folder now. This configuration directory will 
    also contain certificates and private keys obtained by Let's 
    Encrypt so making regular backups of this folder is ideal. 
  - If you like Let's Encrypt, please consider supporting our work by: 

    Donating to ISRG / Let's Encrypt:     https://letsencrypt.org/donate 
    Donating to EFF:                      https://eff.org/donate-le 
 </pre> 

 La prima volta che lo si esegue su per un dominio verrà richiesta una email di contatto (per comunicazione e recupero delle chiavi) e la prima volta che lo si esegue su una macchina si dovranno anche accettare le condizioni di Let's Encrypt. Questo comando creerà un certificato per il solo dominio @mail.truelite.it@; se un certificato deve essere valido per più domini, si possono salvare in un file, nell'esempio @valid_hosts.txt@ (un dominio per riga) ed usare il comando: 

 <pre> 
 # certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d $(xargs < domainlist.txt valid_hosts.txt | sed 's/ /,/g') 
 </pre> 

 oppure lo si può invocare nella forma: 

 <pre> 
 # certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d mail.truelite.it -d smtp.truelite.it ... 
 </pre> 

 I certificati rilasciati durano tre mesi, e vengono installati sotto @/etc/letsencrypt/live@ in una directory corrispondente al nome a dominio indicato per primo (se sono più di uno); nel caso saranno sotto @/etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/@. 


 h3. Aggiunta di nuovi certificati distinti 

 Se si utilizza SNI (oggi utilizzabile con tutti i browser, ma non utilizzabile con servizi diversi dal web), e si vogliono avere certificati distinti per domini distinti, basterà ripetere il comando per ciascuno di essi. Ogni invocazione successiva con nomi a dominio diversi si limiterà a creare i certificati richiesti in maniera distinta, pertanto con qualcosa del tipo: 

 <pre> 
 # certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d bd2.truelite.it  
 Checking for new version... 
 Requesting root privileges to run letsencrypt... 
    /root/.local/share/letsencrypt/bin/letsencrypt certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d bd2.truelite.it 

 IMPORTANT NOTES: 
  - Congratulations! Your certificate and chain have been saved at 
    /etc/letsencrypt/live/bd2.truelite.it/fullchain.pem. Your cert will 
    expire on 2016-07-07. To obtain a new version of the certificate in 
    the future, simply run Let's Encrypt again. 
  - If you like Let's Encrypt, please consider supporting our work by: 

    Donating to ISRG / Let's Encrypt:     https://letsencrypt.org/donate 
    Donating to EFF:                      https://eff.org/donate-le 
 </pre> 

 Si otterrà un'altro certificato, posto stavolta sotto @/etc/letsencrypt/live/bd2.truelite.it@.  

 Con lo script @listlecert.sh@ allegato si può stampare un elenco dei certificati creati, e dei domini da essi coperti, ma le versioni correnti di @certbot@ supportano l'uso del comando @certbot certificates@ che stampa un elenco con tutti i dettagli comprese le data di scadenza ed i pathname dei file. 


 h2. Gestione dei certificati 

 h3. Aggiunta di un nuovo dominio ad un certificato esistente 

 Qualora si voglia aggiungere un nuovo dominio ad un certificato esistente basterà ripetere l'invocazione del comando aggiungendo il nuovo dominio con una ulteriore opzione @-d@, ad esempio: 

 <pre> 
 # certbot certonly --webroot -w /var/www/letsencrypt/ -d mail.truelite.it -d rainloop.truelite.it 
 Saving debug log to /var/log/letsencrypt/letsencrypt.log 

 ------------------------------------------------------------------------------- 
 You have an existing certificate that contains a portion of the domains you 
 requested (ref: /etc/letsencrypt/renewal/mail.truelite.it.conf) 

 It contains these names: mail.truelite.it 

 You requested these names for the new certificate: mail.truelite.it, 
 rainloop.truelite.it. 

 Do you want to expand and replace this existing certificate with the new 
 certificate? 
 ------------------------------------------------------------------------------- 
 (E)xpand/(C)ancel: E 
 Renewing an existing certificate 
 ... 
 </pre> 

 In questo caso verrà chiesto se espandere il certificato presente, e scegliendo il default (E) questo verrà aggiunto. Si tenga presente che perché l'espansione funzioni occorre indicare nella richiesta tutti i domini già presenti nel certificato corrente, altrimenti verrà creata una versione alternativa (e distinta) con solo quelli elencati. 

 h3. Rimozione di certificati non più raggiungibili 

 Nel caso si siano richiesti certificati con più nomi di dominio e alcuni di questi non fossero più verificabili (in quanto non più raggiungibili, o spostati su altra macchina) si riceverà un errore in fase di rinnovo. È possibile ovviare al problema usando l'opzione @--allow-subset-of-names@ per rinnovare un certificato valido solo per il sottoinsieme di domini ancora verificabili: 

 <pre> 
 # certbot renew --allow-subset-of-names 
 </pre> 

 tutti i domini non verificati verranno quindi rimossi dal certificato, e i rinnovi successivi andranno a buon fine anche senza tale opzione. 

 Ovviamente, si deve avere cura di non lanciare questo comando in caso di non raggiungibilità _temporanea_ di alcuni dei domini, ed è quindi opportuno non usare questa opzione in contesti automatizzati. 

 h3. Cancellazione di un certificato 

 Qualora si voglia eliminare un certificato, ad esempio perché il nome principale con cui lo si è creato non è più in uso, occorre usare il comando @cerbot delete@ e selezionare dalla lista se sono più di uno, o eventualmente indicare il nome con l'opzione @--cert-name@. 

 h3. Modifica delle informazioni di registrazione 

 Qualora si vogliano modificare le informazioni inserite in fase di registrazione, in particolare qualora si voglia cambiare l'email a cui il progetto invia gli avvisi in caso di mancato rinnovo e le eventuali comunicazioni sul servizio, il comando da usare è il seguente: 

 <pre> 
 # certbot register --update-registration --email nuovaemail@truelite.it  
 Saving debug log to /var/log/letsencrypt/letsencrypt.log 

 ------------------------------------------------------------------------------- 
 Would you be willing to share your email address with the Electronic Frontier 
 Foundation, a founding partner of the Let's Encrypt project and the non-profit 
 organization that develops Certbot? We'd like to send you email about EFF and 
 our work to encrypt the web, protect its users and defend digital rights. 
 ------------------------------------------------------------------------------- 
 (Y)es/(N)o: y 

 IMPORTANT NOTES: 
  - Your e-mail address was updated to nuovaemail@truelite.it. 
 </pre> 


 h2. Configurazioni per consentire la validazione 

 Come accennato per effettuare la validazione del dominio con la modalità @--webroot@ è necessario che siano raggiungibili i contenuti corrispondenti alla URL: 

 <pre> 
 http://mio.dominio.it/.well-known/acme-challenge/xxx 
 </pre> 

 cosa che può dipendere dalla configurazione del proprio webserver. 

 h3. Nginx 

 Nel caso di Nginx la modalità suggerita per consentire questa configurazione è creare un frammento di configurazione (nel caso @/etc/nginx/snippets/letsencrypt-acme-challenge.conf@) contenente le direttive necessarie per consentire l'accesso:  

 <pre> 
 location ^~ /.well-known/acme-challenge/ { 
     default_type "text/plain"; 
     root           /var/www/letsencrypt; 
 } 
 location = /.well-known/acme-challenge/ { 
     return 404; 
 } 
 </pre> 

 queste istruzioni consentono di eseguire la validazione indicando come @webroot@ la directory @/var/www/letsencrypt@, posto che il frammento di cui sopra sia stato incluso come prima direttiva nelle configurazioni dei virtual host coinvolti (basta anche inserirlo solo nelle direttive in chiaro), ad esempio con qualcosa del tipo: 

 <pre> 
 server { 
         listen 80; 
         root /var/www/html; 
         server_name bd.truelite.it; 
         include /etc/nginx/snippets/letsencrypt-acme-challenge.conf; 
         location / { 
             rewrite ^/(.*)$ https://bd.truelite.it/$1 permanent; 
         }        
 } 
 </pre> 

 h3. Apache 

 Una analoga configurazione per Apache si può effettuare utilizzando il seguente frammento di configurazione: 

 <pre> 
 Alias /.well-known/acme-challenge/ /var/www/letsencrypt/.well-known/acme-challenge/ 
 <Directory "/var/www/letsencrypt/.well-known/acme-challenge/"> 
     Options None 
     AllowOverride None 
     ForceType text/plain 
     # avoid access to anything not resembling a challenge 
     RedirectMatch 404 "^(?!/\.well-known/acme-challenge/[\w-]{43}$)" 
 </Directory> 
 </pre> 

 Con Debian da Jessie in poi lo si può inserire in    @/etc/apache2/conf-available/@ ed abilitare con @a2enconf@, con le versioni precedenti occorreva usare @/etc/apache2/conf.d@, per altre distribuzioni si utilizzi una posizione adeguata e lo si includa nella configurazione generale di Apache. 

 Si tenga presente però che qualora si usi Apache come reverse proxy occorrerà anche inserire una opportuna eccezione alle regole di proxy per la suddetta URL, in sostanza si dovrà aggiungere alla configurazione del virtual host una riga: 

 <pre> 
 ProxyPass /.well-known/acme-challenge ! 
 </pre> 

 Infine, quando si forza la redirezione su SSL delle connessioni in chiaro, occorre evitare che questo avvenga anche per le richieste di Let's Encrypt, pertanto occorrerà sostituire una eventuale direttiva di redirezione generica come la seguente: 

 <pre> 
 <VirtualHost *:80> 
     ServerName ci.truelite.it 
     Redirect permanent / https://ci.truelite.it/ 
 </VirtualHost> 
 </pre> 

 con una più specifica che escluda la redirezione per la URL utilizzata da Let's Encrypt: 

 <pre> 
 <VirtualHost *:80> 
     ServerName ci.truelite.it 
     RedirectMatch 301 ^/((?!.well-known\/acme-challenge).*)$ https://ci.truelite.it/$1 
 </VirtualHost> 
 </pre> 

 Se si vuole ottenere lo stesso risultato con il virtualhost di default di Apache, non è più possibile utilizzare @RedirectMatch@ in quanto in tal caso non è noto a priori l'hostname con cui si viene contattati, si può però inserire una regola generica in @/etc/apache2/sites-available/000-default.conf@ con: 

 <pre> 
 <VirtualHost *:80> 
         [...] 
         RewriteEngine On 
         RewriteCond %{HTTPS} off [OR]  
         RewriteRule ^/((?!.well-known\/acme-challenge).*)$ https://%{HTTP_HOST}/$1 [NC,R=301,L] 
         [...] 
 </VirtualHost> 
 </pre> 


 h2. Esempi di configurazione dei servizi 

 Una volta completata la validazione del proprio dominio, nella directory di installazione dei certificati (@/etc/letsencrypt/live/mio.dominio.it@) vengono sempre creati i file: 

 | *file*      | *contenuto* | 
 |cert.pem        | cerficato | 
 |chain.pem       | catena dalla CA | 
 |fullchain.pem | catena + certificato| 
 |privkey.pem     | chiave privata | 

 Dove @chain.pem@ è il certificato intermedio (o la catena di certificati intermedi) che validano @cert.pem@ che è il certificato del proprio dominio, mentre @fullchain.pem@ è l'insieme completo del certificato e della catena. Infine la chiave privata è in @privkey.pem@. 

 In qualunque configurazione occorre sempre fare riferimento a questi file, che sono link simbolici, in quanto @letsencrypt@ aggiornerà automaticamente gli stessi con la procedura di rinnovo automatico che vedremo più avanti. 

 h3. Apache 

 I file @cert.pem@ e @chain.pem@ sono quelli che si usano nella configurazione di Apache, che fino alla versione 2.2 li vuole separati, ad esempio con quelli ottenuti in precedenza la configurazione utilizzata è: 

 <pre> 
 SSLCertificateFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/cert.pem 
 SSLCertificateChainFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/chain.pem 
 SSLCertificateKeyFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem 
 </pre> 

 se invece si usa la versione 2.4 non è più necessario usare @SSLCertificateChainFile@ che è deprecata, e si deve invece passare ad usare il file @fullchain.pem@ che è l'insieme del certificato e di tutta la sua catena di firma con una configurazione del tipo: 

 <pre> 
 SSLCertificateFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem 
 SSLCertificateKeyFile /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem 
 </pre> 

 h3. Postfix 


 Il file @fullchain.pem@ è quello che viene richiesto anche da Postfix, Dovecot e Nginx. Per Postfix occorrerà farvi riferimento in @/etc/postfix/main.cf@ con le direttive: 

 <pre> 
 smtpd_tls_cert_file=/etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem 
 smtpd_tls_key_file=/etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem 
 </pre> 

 h3. Dovecot 

 mentre per Dovecot di dovanno utilizzare in @/etc/dovecot/conf.d/90-user.conf@ le direttive: 

 <pre> 
 ssl_cert = </etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem 
 ssl_key = </etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/privkey.pem 
 </pre> 

 h3. Nginx 

 ed infine per Nginx si dovrà inserire nella configurazione del proprio virtual host qualcosa del tipo: 

 <pre> 
 server { 
    listen 443 ssl; 
    server_name bd.truelite.it; 
    root /var/www/html; 
    ssl_certificate /etc/letsencrypt/live/bd.truelite.it/fullchain.pem; 
    ssl_certificate_key /etc/letsencrypt/live/bd.truelite.it/privkey.pem; 
    ... 
 </pre> 

 h3. ejabberd 

 Infine per configurare ejabberd (server jabber) occorre generare dai file di Let's Encrypt un unico file contenente in testa la chiave privata (il programma non consente di specificarli separatamente), se pertanto @/etc/ejabberd/ejabberd.pem@ è il file usato dal programma, occorrerà rigenerarlo ogni volta che si generano o rinnovano i certificati con: 

 <pre> 
 cat /etc/letsencrypt/live/jabber.truelite.it/privkey.pem \ 
     /etc/letsencrypt/live/jabber.truelite.it/fullchain.pem > ejabberd.pem 
 </pre> 

 In tutti i casi deve essere effettuato un riavvio completo dei servizi. 

 h2. Il rinnovo dei certificati 

 La scadenza dei certificati emessi da Let's Encrypt è di tre mesi, ma una volta ottenuti questi possono essere facilmente rinnovati utilizzando il sottocomando @renew@, in particolare se si esegue il comando dopo averli ottenuti si otterrà qualcosa del tipo: 

 <pre> 
 # certbot renew 
 Checking for new version... 
 Requesting root privileges to run letsencrypt... 
    /root/.local/share/letsencrypt/bin/letsencrypt renew 

 ------------------------------------------------------------------------------- 
 Processing /etc/letsencrypt/renewal/mail.truelite.it.conf 
 ------------------------------------------------------------------------------- 

 The following certs are not due for renewal yet: 
   /etc/letsencrypt/live/mail.truelite.it/fullchain.pem (skipped) 
 No renewals were attempted. 
 </pre> 

 la cosa si può automatizzare inserendo banalmente nel cron il comando, ad esempio creando il file @/etc/cron.d/letencrypt@ con il contenuto: 

 <pre> 
 00 23 * * 6    root certbot renew 
 </pre> 

 oppure usare lo script @le-renew@ allegato, che esegue anche il riavvio dei servizi quando rileva un aggiornamento dei certificati, avendo cura di adattarlo alle proprie esigenze; in tal caso il suggerimento è di inserirlo fra quelli di    @/etc/cron.weekly@. 

 Nelle versioni più recenti del pacchetto viene installato un cron job @/etc/cron.d/certbot@ (non usato se la distibuzione usa systemd) ed un timer ed un service di @systemd@ che eseguono due volte al giorno il comando @certbot -q renew@. In tal caso non è necessario usare lo script allegato, ma si tenga conto che questo comando, da solo, non esegue altra azione che il rinnovo. 

 E' comunque possibile inserire degli _hook_ da eseguire in caso di rinnovo. Questo si può fare esplicitamente nel comando, con @--renew-hook@ nelle vecchie versioni o con i vari @--pre-hook@, @--post-hook@ e @--deploy-hook@ (quest'ultimo equivalente di @--renew-hook@) nelle versioni più recenti. Per queste ultime si possono anche inserire gli script da eseguire sotto @/etc/letsencrypt/renewal-hooks@ nelle corrispondenti directory @deploy@, @pre@ e @post@. In tal caso gli script vengono eseguiti una volta per ogni certificato rinnovato, e si hanno le variabili @RENEWED_LINEAGE@ per indicare il certificato rinnovato e @RENEWED_DOMAINS@ per l'elenco dei domini (separto da spazi) in esso contenuti.