SetupClusterHA » Cronologia » Versione 47
Amministratore Truelite, 12-09-2007 11:55
1 | 1 | Amministratore Truelite | [[TracNav(TOC)]] |
---|---|---|---|
2 | = Configurazione di un Cluster HA = |
||
3 | |||
4 | 29 | Amministratore Truelite | In questo caso per ''Cluster HA'' si intende un sistema composto da due macchine (dette nodi) in configurazione attivo/passivo, su cui viene gestita automaticamente la sincronizzazione dei dati attraverso DRDB, e lo ''switch'' automatico dei servizi in caso di crollo del nodo attivo con l'uso di ''heartbeat''. |
5 | 1 | Amministratore Truelite | |
6 | 2 | Amministratore Truelite | == Predisposizione delle due macchine del Cluster == |
7 | 1 | Amministratore Truelite | |
8 | 22 | Amministratore Truelite | Per un buon funzionamento del cluster è quantomeno opportuno poter disporre di una interfaccia di rete in più, dedicata alla comunicazione diretta fra i due nodi; questo è importante anche per evitare errori nella rilevazione di un crollo (che normalmente viene fatta tramite una connessione di rete, anche se è possibile usare un collegamento seriale) qualora ad andare giù fosse lo ''switch'' e non un singolo nodo. Disponendo dell'hardware necessario (interruttori controllabili da remoto) si può installare ''stonith'' per assicurarsi dello spegnimento dell'altro nodo in caso di ''switch''. |
9 | 1 | Amministratore Truelite | |
10 | 38 | Amministratore Truelite | Negli esempi seguenti si supporrà allora che ciascuna macchina abbia almeno due interfacce di rete; la prima, {{{eth0}}}, connessa alla rete locale, la seconda, {{{eth1}}}, connessa direttamente all'altra macchina con un cavo incrociato. Sulla prima interfaccia dovremo configurare l'indirizzo pubblico di ciascuna macchina (nel nostro caso {{{10.10.0.98}}} e {{{10.10.0.99}}}) inteso come indirizzo diretto del singolo nodo del cluster, a questo si aggiungerà l'indirizzo del ''cluster'' in quanto tale (tenuto sulla macchina che fa da nodo primario, che migrerà sull'altra in caso di ''switch'') che nel nostro caso sarà {{{10.10.0.2}}}. Sulla seconda interfaccia metteremo degli indirizzi privati (nel caso dell'esempio {{{198.168.234.1}}} e {{{198.168.234.2}}}) usati per la sincronizzazione di DRBD e per il controllo di ''heartbeat''. |
11 | 5 | Amministratore Truelite | |
12 | 22 | Amministratore Truelite | Per poter utilizzare la sincronizzazione dei dati con DRBD occorre predisporre i dischi delle due macchine riservando lo spazio opportuno. Per questo occorrono due partizioni su ciascuna macchina (in realtà si potrebbe fare tutto con una sola, ma questo comporta che gli ultimi 128Mb della partizione devono essere lasciati liberi ed il filesystem presente su di essa opportunamento ridimensionato). La prima partizione sarà quella su cui si mantengono i dati, la seconda deve essere di almeno 128Mb e serve per i metadati usati da DRBD, la partizione dei dati deve essere approssimativamente della stessa dimensione su entrambe le macchine. |
13 | 1 | Amministratore Truelite | |
14 | 6 | Amministratore Truelite | |
15 | 1 | Amministratore Truelite | == Configurazione di DRBD == |
16 | |||
17 | 30 | Amministratore Truelite | Il primo passo consiste nell'installazione dei pacchetti necessari, questi nel caso di Debian Sarge sono due: i programmi di gestione di DRBD forniti da {{{drbd0.7-utils}}}, ed i sorgenti del modulo del kernel che gestisce la replicazione dei dati forniti da {{{drbd0.7-module-source}}}. Questo modulo, {{{drbd}}}, può essere installato a mano, nel qual caso si dovrà compilare ed installare dai sorgenti in {{{/usr/src}}}, altrimenti si può utilizzare il programma {{{module-assistant}}} che si incaricherà anche di scaricare tutti gli ulteriori pacchetti necessari, di compilare il modulo per il kernel corrente e di installarlo. |
18 | 5 | Amministratore Truelite | |
19 | 30 | Amministratore Truelite | Prima di attivare la replicazione dei dati con DRBD occorre eseguirne la configurazione; il file da modificare è {{{/etc/drbd.conf}}}, dove dovremo indicare per ciascuna macchina quali sono i dispositivi da usare e su quale indirizzo contattare l'altro nodo; i singoli nodi dovranno essere identificati con il loro ''hostname'' (viene sempre usato il risultato del comando {{{uname -n}}}), e nel nostro caso saranno {{{servint1}}} e {{{servint2}}}. |
20 | 18 | Amministratore Truelite | Il contenuto finale di {{{/etc/drbd.conf}}} dovrebbe essere allora qualcosa del tipo: |
21 | 4 | Amministratore Truelite | {{{ |
22 | resource r0 { |
||
23 | protocol C; |
||
24 | incon-degr-cmd "echo '!DRBD! pri on incon-degr' | wall ; sleep 60 ; halt -f"; |
||
25 | startup { |
||
26 | 27 | Amministratore Truelite | degr-wfc-timeout 120; # 2 minutes. |
27 | 4 | Amministratore Truelite | } |
28 | disk { |
||
29 | on-io-error detach; |
||
30 | } |
||
31 | net { |
||
32 | } |
||
33 | syncer { |
||
34 | rate 10M; |
||
35 | group 1; |
||
36 | al-extents 257; |
||
37 | } |
||
38 | on servint1 { |
||
39 | device /dev/drbd0; |
||
40 | disk /dev/md3; |
||
41 | address 192.168.234.1:7788; |
||
42 | meta-disk /dev/hda7[0]; |
||
43 | } |
||
44 | on servint2 { |
||
45 | device /dev/drbd0; |
||
46 | disk /dev/hda5; |
||
47 | 1 | Amministratore Truelite | address 192.168.234.2:7788; |
48 | 4 | Amministratore Truelite | meta-disk /dev/hda7[0]; |
49 | } |
||
50 | } |
||
51 | }}} |
||
52 | 30 | Amministratore Truelite | tenendo conto che su {{{servint1}}} i dati vengono mantenuti sul dispositivo RAID {{{/dev/md3}}} ed i metadati sulla partizione {{{/dev/hda7}}}, mentre su {{{servint2}}} i dati sono su {{{/dev/hda5}}} ed i metadati su {{{/dev/hda7}}}. |
53 | 1 | Amministratore Truelite | |
54 | 38 | Amministratore Truelite | Qualora si vogliano utilizzare più dispositivi occorrerà utilizzare altrettante voci di {{{resource}}}; per ciascuna di esse andrà indicato un diverso {{{device}}} (ad esempio {{{/dev/drbd1}}}, {{{/dev/drbd2}}}, ecc.) ed ovviamente i rispettivi dischi (o partizioni), si abbia poi cura di usare un diverso valore di {{{address}}} (ad esempio si potrà cambiare la porta con qualcosa del tipo {{{192.168.234.2:7789}}}). |
55 | 3 | Amministratore Truelite | |
56 | 38 | Amministratore Truelite | Inoltre se questi nuovi dispositivi fanno riferimento agli stessi dischi fisici (ad esempio a diverse partizioni su uno stesso disco) si abbia cura di cambiare il valore della direttiva {{{group}}} nella sezione {{{syncer}}}, poiché la sincronizzazione viene serializzata in ordine crescente di questo valore (e se i dipositivi fanno riferimento agli stessi dischi questo è appunto il comportamento voluto). |
57 | 30 | Amministratore Truelite | |
58 | 1 | Amministratore Truelite | Una volta completata la configurazione di {{{/etc/drbd.conf}}} su uno dei nodi si abbia cura di copiarlo sull'altro perché la configurazione deve essere identica su entrambe le macchine; dopo di che si potrà caricare il modulo {{{drbd}}} ed attivare il servizio con i comandi: |
59 | 2 | Amministratore Truelite | {{{ |
60 | 13 | Amministratore Truelite | modprobe drbd |
61 | drbdadm up all |
||
62 | 3 | Amministratore Truelite | }}} |
63 | 38 | Amministratore Truelite | ripetendo l'operazione su entrambe le macchine. Se si è messo un firewall locale sulle macchine si ricordi di dare accesso alla porta 7788 TCP, o quella che si è specificata nel file di configurazione. Più semplicemente si consenta l'accesso dall'interfaccia {{{eth1}}}. Se tutto è a posto si potrà verificare lo stato di funzionamento di DRBD con: |
64 | 3 | Amministratore Truelite | {{{ |
65 | 2 | Amministratore Truelite | servint1:~# cat /proc/drbd |
66 | 1 | Amministratore Truelite | version: 0.7.10 (api:77/proto:74) |
67 | 2 | Amministratore Truelite | SVN Revision: 1743 build by phil@mescal, 2005-01-31 12:22:07 |
68 | 0: cs:Connected st:Secondary/Secondary ld:Inconsistent |
||
69 | 1 | Amministratore Truelite | ns:0 nr:0 dw:0 dr:0 al:0 bm:0 lo:0 pe:0 ua:0 ap:0 |
70 | 1: cs:Unconfigured |
||
71 | 2 | Amministratore Truelite | }}} |
72 | 30 | Amministratore Truelite | che ci dice che le due macchine si vedono fra loro, ma anche che lo stato di DRBD è inconsistente ed che i dischi sono entrambi classificati come secondari. A questo punto si potrà definire quale dei due dischi è il primario (quello che deve essere copiato sul secondario), ed iniziare la sincronizzazione dei dispositivi con il comando: |
73 | 2 | Amministratore Truelite | {{{ |
74 | 14 | Amministratore Truelite | drbdadm -- --do-what-I-say primary all |
75 | 2 | Amministratore Truelite | }}} |
76 | 30 | Amministratore Truelite | che va dato sulla macchina (nel nostro caso {{{servint1}}}) che fa da nodo primario. Fatto questo avremo: |
77 | 2 | Amministratore Truelite | {{{ |
78 | servint1:~# cat /proc/drbd |
||
79 | version: 0.7.10 (api:77/proto:74) |
||
80 | 1 | Amministratore Truelite | SVN Revision: 1743 build by phil@mescal, 2005-01-31 12:22:07 |
81 | 2 | Amministratore Truelite | 0: cs:SyncSource st:Primary/Secondary ld:Consistent |
82 | ns:360356 nr:0 dw:0 dr:361240 al:0 bm:21 lo:135 pe:36 ua:221 ap:0 |
||
83 | [>...................] sync'ed: 0.6% (69265/69617)M |
||
84 | 1 | Amministratore Truelite | finish: 1:44:47 speed: 11,252 (10,288) K/sec |
85 | 2 | Amministratore Truelite | 1: cs:Unconfigured |
86 | }}} |
||
87 | 30 | Amministratore Truelite | che ci mostra l'inizio della sincronizzazione dei dati, mostrando la velocità di trasmissione degli stessi (è quella fissata dalla direttiva {{{rate}}} nella sezione {{{syncer}}}) ed una stima del tempo necessario per completarla. |
88 | 14 | Amministratore Truelite | |
89 | 22 | Amministratore Truelite | A questo punto si tratterà solo di attendere il tempo necessario perché venga eseguita la sincronizzazione via rete (la prima volta può essere piuttosto lungo), ed una volta che questa sarà completata avremo sul nodo primario qualcosa del tipo: |
90 | 2 | Amministratore Truelite | {{{ |
91 | servint1:~# cat /proc/drbd |
||
92 | 1 | Amministratore Truelite | version: 0.7.10 (api:77/proto:74) |
93 | SVN Revision: 1743 build by phil@mescal, 2005-01-31 12:22:07 |
||
94 | 0: cs:Connected st:Primary/Secondary ld:Consistent |
||
95 | ns:71288320 nr:0 dw:0 dr:71288320 al:0 bm:4352 lo:0 pe:0 ua:0 ap:0 |
||
96 | 1: cs:Unconfigured |
||
97 | }}} |
||
98 | 14 | Amministratore Truelite | mentre sul nodo secondario avremo qualcosa del tipo: |
99 | {{{ |
||
100 | servint2:~# cat /proc/drbd |
||
101 | 1 | Amministratore Truelite | version: 0.7.10 (api:77/proto:74) |
102 | SVN Revision: 1743 build by phil@mescal, 2005-01-31 12:22:07 |
||
103 | 14 | Amministratore Truelite | 0: cs:Connected st:Secondary/Primary ld:Consistent |
104 | ns:3028 nr:0 dw:0 dr:3028 al:0 bm:15 lo:0 pe:0 ua:0 ap:0 |
||
105 | 1: cs:Unconfigured |
||
106 | 1 | Amministratore Truelite | }}} |
107 | 14 | Amministratore Truelite | e come si può notare i ruoli dei dispositivi sono invertiti. |
108 | 1 | Amministratore Truelite | |
109 | 30 | Amministratore Truelite | Adesso potremo verificare il funzionamento del sistema montando (sempre sulla macchina che fa da primario) il dispositivo {{{/dev/drbd0}}}, che conterrà quello che era presente sul dispositivo {{{/dev/md3}}}, (nel nostro caso un filesystem ext3) oppure utilizzare direttamente il dispositivo stesso per creare (qualora non fosse stato fatto in precedenza come nel nostro caso) un nuovo filesystem. |
110 | 14 | Amministratore Truelite | |
111 | 30 | Amministratore Truelite | Una volta completata la sincronizzazione iniziale si potrà attivare o disattivare DRBD direttamente con lo script di avvio {{{/etc/init.d/drbd}}}; se per un qualche motivo la sincronizzazione si dovesse perdere, una volta bloccato il servizio si potrà ripetere la procedura precedente per risincronizzare i dispositivi, avendo ovviamente cura di impostare come primario quello che contiene i dati corretti (fare '''SEMPRE''' un backup prima di una operazione del genere!). |
112 | 1 | Amministratore Truelite | |
113 | 12 | Amministratore Truelite | |
114 | 1 | Amministratore Truelite | == Configurazione di heartbeat == |
115 | |||
116 | 30 | Amministratore Truelite | Una volta completata la configurazione di DRBD si può configurare ''heartbeat''. Il pacchetto da intallare è appunto {{{heartbeat}}}, la cui configurazione viene mantenuta in {{{/etc/ha.d}}}. Nel caso di Debian occorre anche copiare due file di configurazione, {{{ha.cf}}} e {{{haresources}}}, che di proposito non vengono installati dal pacchetto, ma di cui esiste uno scheletro in forma compressa sotto {{{/usr/src/doc/heartbeat}}}. Occorreranno cioè i comandi: |
117 | 6 | Amministratore Truelite | {{{ |
118 | cd /usr/share/doc/heartbeat |
||
119 | zcat ha.cf.gz > /etc/ha.d/ha.cf |
||
120 | 8 | Amministratore Truelite | zcat haresources.gz > /etc/ha.d/haresources |
121 | 1 | Amministratore Truelite | }}} |
122 | 8 | Amministratore Truelite | |
123 | 30 | Amministratore Truelite | A questo punto si dovranno eseguire le impostazioni che ci servono, i file precedenti sono ampiamente commentati. Per quanto riguarda {{{ha.cf}}} occorre impostare il tempo oltre il quale, in assenza di risposta, si considera un nodo morto ({{{deadtime}}}), la modalità con cui i nodi si verificano (nel caso via rete sull'interfaccia dedicata {{{eth1}}}) ed i nomi dei due nodi (anche qui devono corrispondere a quanto restituito dal comando {{{uname -n}}}). Il contenuto di questo file (eliminati i commenti) dovrebbe essere qualcosa del tipo: |
124 | 8 | Amministratore Truelite | {{{ |
125 | logfacility local0 |
||
126 | keepalive 2 |
||
127 | deadtime 30 |
||
128 | bcast eth1 |
||
129 | auto_failback on |
||
130 | node servint1 servint2 |
||
131 | 10 | Amministratore Truelite | }}} |
132 | |||
133 | 30 | Amministratore Truelite | Per quanto riguarda {{{haresources}}} occorre invece indicare quali sono le risorse che dovranno essere gestite da ''haertbeat'' in caso di ''switch''; inizieremo soltanto con il volume condiviso, l'IP pubblico del cluster, ed il montaggio del volume, pertanto avremo qualcosa del tipo: |
134 | 8 | Amministratore Truelite | {{{ |
135 | 42 | Amministratore Truelite | servint1 IPaddr::10.10.0.3/16/eth0 drbddisk::r0 Filesystem::/dev/drbd0::/shared::ext3 |
136 | 8 | Amministratore Truelite | }}} |
137 | 7 | Amministratore Truelite | |
138 | Infine per autenticare la comunicazione fra i due demoni occorre impostare una chiave, questa deve essere immessa nel file {{{/etc/ha.d/authkeys}}}; al solito esiste uno scheletro in {{{/usr/src/doc/heartbeat}}} che si può copiare con: |
||
139 | 6 | Amministratore Truelite | {{{ |
140 | 11 | Amministratore Truelite | cp authkeys /etc/ha.d/ |
141 | chmod 600 /etc/ha.d/authkeys |
||
142 | }}} |
||
143 | 1 | Amministratore Truelite | e qui andrà specificata la modalità di autenticazione ed inserita la password, con qualcosa del tipo: |
144 | {{{ |
||
145 | auth 2 |
||
146 | 30 | Amministratore Truelite | 2 sha1 unabellapasswordbellalungaemoltocomplicata |
147 | 1 | Amministratore Truelite | }}} |
148 | 12 | Amministratore Truelite | |
149 | 20 | Amministratore Truelite | A questo punto si potrà avviare ''heartbeat'' direttamente con lo script di avvio lanciando il comando: |
150 | 12 | Amministratore Truelite | {{{ |
151 | /etc/init.d/heartbeat start |
||
152 | 21 | Amministratore Truelite | }}} |
153 | 42 | Amministratore Truelite | e (occorre qualche secondo) verificare con {{{df}}} che è stato montato {{{/dev/drbd0}}} (nel nostro caso su {{{/shared}}}), e verificare con {{{ifconfig}}} che è stato aggiunto ad {{{eth0}}} l'IP del cluster (nel nostro caso {{{10.10.0.3}}}). |
154 | 12 | Amministratore Truelite | |
155 | 1 | Amministratore Truelite | |
156 | 30 | Amministratore Truelite | == La configurazione dei servizi == |
157 | 19 | Amministratore Truelite | |
158 | 35 | Amministratore Truelite | Per la configurazione di un servizio in HA è necessario che questo sia attivato su un solo nodo del cluster; questo significa che gli script di avvio non devono essere chiamati in fase di boot, ma lanciati direttamente da ''heartbeat''. Dato che l'installazione standard dei servizi di Debian li attiva su tutti i ''runlevel'' occorrerà allora disattivarli. Pertanto utilizzando DHCP, DNS, NFS, CUPS, LDAP, Apache e Samba sarà necessario eseguire una serie di comandi di rimozione con {{{update-rc.d}}}, la cosa può essere realizzata in una soluzione unica con qualcosa del tipo: |
159 | 1 | Amministratore Truelite | {{{ |
160 | 35 | Amministratore Truelite | for i in samba slapd nfs-kernel-server nfs-common dhcp3-server cupsys bind9 apache2 |
161 | 19 | Amministratore Truelite | do |
162 | 20 | Amministratore Truelite | update-rc.d -f $i remove |
163 | 19 | Amministratore Truelite | done |
164 | }}} |
||
165 | 38 | Amministratore Truelite | (si tenga conto che nell'upgrade di un pacchetto l'attivazione dei servizi viene in genere ripristinata su tutti i runlevel, si verifichi sempre che le cose siano a posto). |
166 | 19 | Amministratore Truelite | |
167 | 35 | Amministratore Truelite | Un secondo requisito della gestione dei servizi è che gli eventuali dati interni che essi salvano (in genere sotto {{{/var/lib}}}) siano sincronizzati con DRBD cosicché essi possano essere disponibili in caso di passaggio al nodo secondario. Nel nostro caso i servizi attivati sono DHCP, DNS, CUPS, LDAP, Apache e Samba e occorrerà identificare le directory dei dati usate da questi servizi per ricrearle sul disco replicato da DRBD. Questo è stato fatto sul nodo principale con i seguenti comandi: |
168 | 19 | Amministratore Truelite | {{{ |
169 | 42 | Amministratore Truelite | mkdir -p /shared/var/lib |
170 | 45 | Amministratore Truelite | for i in dhcp3 ldap ldap-account-manager nfs samba slapd |
171 | 17 | Amministratore Truelite | do |
172 | 42 | Amministratore Truelite | mv /var/lib/$i /shared/var/lib |
173 | ln -s /shared/var/lib/$i /var/lib/$i |
||
174 | 1 | Amministratore Truelite | done |
175 | 17 | Amministratore Truelite | }}} |
176 | 45 | Amministratore Truelite | ed analogamente per BIND, i dati temporanei di Samba ed i dati di spool di CUPS e {{{slurpd}}}: |
177 | 17 | Amministratore Truelite | {{{ |
178 | 42 | Amministratore Truelite | mkdir -p /shared/var/cache |
179 | 44 | Amministratore Truelite | for i in bind cups samba |
180 | do |
||
181 | mv /var/cache/$i /shared/var/cache |
||
182 | ln -s /shared/var/cache/$i /var/cache/$i |
||
183 | done |
||
184 | 42 | Amministratore Truelite | mkdir -p /shared/var/spool |
185 | 44 | Amministratore Truelite | for i in cups samba slurpd |
186 | do |
||
187 | mv /var/spool/$i /shared/var/spool/ |
||
188 | ln -s /shared/var/spool/$i /var/spool/$i |
||
189 | done |
||
190 | 1 | Amministratore Truelite | }}} |
191 | 46 | Amministratore Truelite | la stessa operazione si dovrà effettuare anche sul nodo secondario, o alternativamente si dovranno cancellare le stesse directory sotto {{{/var}}} e creati al loro posto i corrispondenti link simbolici, in quest'ultimo caso questi resteranno ''dangling'' fintanto che non verrà montato il dispositivo di DRBD (cosa fatta automaticamente da ''heartbeat'' in caso di ''switch'', mentre nel primo caso verranno trovati i contenuti originali delle directory ottenuti in fase di installazione. In generale non dovendo essere attivi i servizi sul nodo secondario non cambia nulla, ma qualora essi dovessero partire per sbaglio (o per aggiornamenti che li riavviano anche se non dovrebbero) nel primo caso se non altro il riavvio funzionerebbe. |
192 | 35 | Amministratore Truelite | |
193 | 36 | Amministratore Truelite | Infine se si vuole che le pagine web servite da Apache siano sincronizzate si dovrà spostare anche {{{/var/www}}} (in genere questo è sufficiente, se però si usano altre funzionalità di Apache, che utilizzano altre directory come {{{/var/cache/apache2}}} e {{{/var/lib/apache2}}} andranno spostate anche queste). Questo sul nodo primario si fa, come nel caso precedente, con: |
194 | 35 | Amministratore Truelite | {{{ |
195 | 42 | Amministratore Truelite | mkdir -p /shared/var/www |
196 | mv /var/www /shared/var |
||
197 | ln -s /shared/var/www /var/www |
||
198 | 35 | Amministratore Truelite | }}} |
199 | 36 | Amministratore Truelite | mentre sul nodo secondario basterà creare la directory corrispondente. Il problema è però che in genere questo non basta, dato che sotto Apache possono girare una serie di ulteriori applicazioni web, i cui dati a loro volta verranno mantenuti altrove. In particolare qualora si usassere Subversion o Trac sulla macchina sarebbe necessario spostare sul disco condiviso le rispettive directory {{{/var/svn}}} e {{{/var/trac}}}. |
200 | 1 | Amministratore Truelite | |
201 | 24 | Amministratore Truelite | Si tenga conto poi che essendo i servizi attivi sul cluster, essi verranno acceduti con l'indirizzo generico di quest'ultimo, per cui occorrerà configurarli in maniera identica su entrambi i nodi, e fare in modo che, dove richiesto, per il nome a dominio compaia sempre quello del cluster e non del singolo nodo e lo stesso per l'indirizzo IP. |
202 | 18 | Amministratore Truelite | |
203 | 34 | Amministratore Truelite | Infine si tenga conto che il sistema di rotazione dei log (''logrotate'') in certi casi esegue il riavvio del servizio, anche se questo non è attivo (trattasi di un problema degli script di configurazione, ma ad esempio questo è quanto avviene con CUPS su Debian Sarge). Il che comporta che occorre assicurarsi che nessuno dei file di {{{/etc/logrotate.d/}}} esegua un riavvio senza prima controllare se il servizio è attivo, questo significa ad esempio modificare le righe seguenti: |
204 | 33 | Amministratore Truelite | {{{ |
205 | 34 | Amministratore Truelite | postrotate |
206 | [ -f /var/run/cups/cupsd.pid ] || invoke-rc.d --quiet cupsys restart > /dev/null && sleep 10 |
||
207 | endscript |
||
208 | 33 | Amministratore Truelite | }}} |
209 | 41 | Amministratore Truelite | in {{{/etc/logrotate.d/cupsys}}}. Con Debian Etch questo problema non sussiste più. |
210 | 33 | Amministratore Truelite | |
211 | 30 | Amministratore Truelite | Per la configurazione di LDAP si rammenti di usare gli stessi certificati (e CA) su entrambe le macchine, si abbia anche cura di creare i certificati in modo che il nome corrisponda a quello del servizio dato sul cluster, altrimenti non si riuscirà ad accedervi con SSL. Sarà comunque utile inserire nei ''subjectAltName'' anche i valori degli indirizzi IP del cluster e dei singoli nodi. |
212 | 18 | Amministratore Truelite | |
213 | 30 | Amministratore Truelite | Per il DHCP si abbia cura di usare lo stesso {{{dhcpd.conf}}} su entrambe le macchine, e si controlli anche che {{{/etc/default/dhcp3-server}}} sia identico e che faccia partire il demone specificando l'utilizzo dell'interfaccia corretta (che nel nostro caso è {{{eth0}}}) con qualcosa del tipo: |
214 | 23 | Amministratore Truelite | {{{ |
215 | INTERFACES="eth0" |
||
216 | }}} |
||
217 | 47 | Amministratore Truelite | si abbia cura inoltre di verificare l'esistenza di {{{/var/lib/dhcp3/dhcpd.leases}}}. Inoltre occorre indicare ai client di fare riferimento al server con l'indirizzo IP del cluster, questo significa che occorre inserire in {{{dhcpd.conf}}} qualcosa del tipo: |
218 | {{{ |
||
219 | server-identifier 10.10.0.2; |
||
220 | server-name servint; |
||
221 | }}} |
||
222 | |||
223 | 23 | Amministratore Truelite | |
224 | 30 | Amministratore Truelite | Per quanto riguarda Samba si abbia cura di impostare manualmente il nome del server in modo che corrisponda a quello del cluster, infatti il default è quello di usare il nome della macchina, che nel nostro caso è quello del singolo nodo. Inoltre si deve indicare a Samba di usare l'indirizzo di rete del cluster; pertanto si dovranno aggiungere alla sezione ''global'' di {{{smb.conf}}} le seguenti righe: |
225 | 25 | Amministratore Truelite | {{{ |
226 | 1 | Amministratore Truelite | netbios name = SERVINT |
227 | 26 | Amministratore Truelite | interfaces = 10.10.0.2 |
228 | bind interfaces only = yes |
||
229 | 25 | Amministratore Truelite | }}} |
230 | |||
231 | 40 | Amministratore Truelite | Inoltre si tenga presente che all'installazione nelle due macchine Samba avrà ottenuto un diverso SID su ciascuna di esse, e che se si sono configurati automaticamente anche gli {{{smbldap-tools}}} (ad esempio con il pacchetto [https://labs.truelite.it/packages/wiki/TrueliteFileServ truelite-fileserver]) questo sarà presente anche nelle rispettive configurazioni, pertanto è sempre opportuno ricavare il SID utilizzato sul nodo principale con: |
232 | {{{ |
||
233 | net getlocalsid |
||
234 | }}} |
||
235 | e poi impostare il valore ottenuto sul nodo secondario con qualcosa del tipo: |
||
236 | {{{ |
||
237 | net setlocalsid S-1-5-21-3442639467-1470014585-3232117252 |
||
238 | }}} |
||
239 | (si usi il valore restituito dal comando precedente). Detto valore se usato da qualche altro programma (ad esempio in {{{/etc/smbldap-tools/smbldap.conf}}}) deve essere identico su entrambe le macchine. |
||
240 | 39 | Amministratore Truelite | |
241 | 30 | Amministratore Truelite | Una volta finite le configurazioni di tutti i servizi occorrerà modificare {{{haresources}}} cosicché essi possano essere gestiti da ''heartbeat'' in caso di ''switch''. Questo si fa aggiungendo in coda alla riga mostrata in precedenza i nomi degli script di avvio, pertanto avremo qualcosa del tipo: |
242 | 18 | Amministratore Truelite | {{{ |
243 | 42 | Amministratore Truelite | servint1 IPaddr::10.10.0.3/16/eth0 drbddisk::r0 Filesystem::/dev/drbd0::/shared::ext3 slapd samba bind9 dhcp3-server cupsys |
244 | 18 | Amministratore Truelite | }}} |