Progetto

Generale

Profilo

Accesso SSH via bastion host a reti private » Cronologia » Versione 9

Simone Piccardi, 30-09-2024 15:18

1 2 Simone Piccardi
h1. Accesso SSH a reti interne tramite _bastion host_ (in maniera sicura)
2 1 Simone Piccardi
3 9 Simone Piccardi
L'utilizzo di una connessione SSH è uno degli strumenti fondamentali per l'amministrazione remota dei server Linux. Su una macchina su una rete pubblica in genere tutto quello che serve è fornire un opportuno accesso agli utenti autorizzati sulla porta su cui è in ascolto il server (possibilmente limitando gli stessi ad una lista di macchine remote autorizzate).  Esistono diversi casi in cui però può essere necessario fornire a singoli utenti esterni un accesso con SSH su specifiche macchine presenti nella propria rete interna, senza però dare un accesso generico alla stessa con una VPN.  In sostanza si vuole poter consentire ad un utente esterno +solo+ un collegamento SSH, +solo+ verso una specifica macchina interna. 
4 1 Simone Piccardi
5 9 Simone Piccardi
Per ottenere questo risultato si può sfruttare una qualunque macchina che si affacci su detta rete interna (un cosiddetto _bastion host_) e che sia raggiungibile dall'esterno con SSH, appoggiandosi ad una delle funzionalità avanzate di questo servizio, il cosiddetto " _Proxy Jump_", che è stato introdotto con OpenSSH 7.3 (rilasciata nell'agosto 2016) ed è ormai disponibile su tutte le versioni del programma installata da una qualunque distribuzione recente.
6 1 Simone Piccardi
7 9 Simone Piccardi
Questa funzionalità prevede che si possa, passando attraverso una macchina a cui si ha accesso SSH, effettuare in maniera trasparente un reinoltro della connessione SSH verso un'altra macchina da questa raggiungibile. Si tratta in sostanza di usare il server SSH presente sul _bastion host_ come proxy del protocollo.
8 1 Simone Piccardi
9 9 Simone Piccardi
La funzionalità di proxy deve essere richiesta dal client che esegue la connessione, usando l'opzione l'opzione @-J@ del comando @ssh@ per indicare la macchina da usare come proxy. Può essere inoltre essere indicata nella propria configurazione client (quella mantenuta nel file @.ssh/config@ nella propria home directory) con la direttiva @ProxyJump@. 
10 3 Simone Piccardi
11 1 Simone Piccardi
!bastion.png!
12
13 8 Simone Piccardi
Nel prosieguo faremo riferimento allo schema di rete illustrato nella figura precedente;  per collegarsi alla macchina server sull'indirizzo interno @192.168.42.105@, si dovrà utilizzare un comando simile:
14 1 Simone Piccardi
15
<pre>
16 3 Simone Piccardi
ssh -J utente_a@bastion.truelite.it utente_b@192.168.42.105
17 1 Simone Piccardi
</pre>
18
19
e una volta autenticatisi prima sul bastion host che fa da proxy con @utente_a@  e poi sul server finale @con utente_b@, si otterrà l'accesso al server interno.
20
21 9 Simone Piccardi
Si tenga presente che per la macchina di destinazione finale si può usare anche un nome a dominio, o un qualunque altro nome che sia risolubile dal _bastion host_; la connessione verso la destinazione finale infatti viene sempre eseguita da quest'ultimo.
22 2 Simone Piccardi
23 9 Simone Piccardi
Ovviamente se lo scopo è quello di fornire accesso ristretto solo ad una specifica macchina interna ad un utente esterno, fornire un accesso utente ordinario sul _bastion host_ è una scelta tutt'altro che appropriata sul piano della sicurezza. 
24
25 8 Simone Piccardi
Inoltre chi si collega in questo modo deve anche autenticarsi due volte, e dare due volte una password, possibilmente anche diversa, cosa che non è particolarmente comoda. Fortunatamente l'autenticazione a chiavi di SSH, di cui abbiamo già parlato [[La_gestione_delle_chiavi_SSH|qui]] ci viene incontro, e permette di semplificare notevolmente le operazioni lato client, rendendo al contempo l'accesso molto più sicuro. 
26 3 Simone Piccardi
27 1 Simone Piccardi
Il primo passo è quello di creare sul _bastion host_ un utente dedicato al servizio di proxy, privandolo di qualunque altra capacità. Nel nostro caso sceglieremo di usare un utente @sshproxy@, che creeremo come utente di sistema, senza password e senza possibilità di accesso, con qualcosa del tipo:
28 3 Simone Piccardi
29 2 Simone Piccardi
<pre>
30
useradd -r sshproxy -s /sbin/false
31
</pre>
32
33 9 Simone Piccardi
Per fornire ad un esterno l'accesso questo utente creeremo una coppia di chiavi senza passphrase. Questo può essere fatto su qualunque macchina, basterà poi inserire la chiave pubblica nel file @.ssh/authorized_keys@ dell'utente @sshproxy@ sul _bastion host_ e distribuire la coppia di chiavi a tutte le persone a cui si vuole fare usare il servizio. Per semplicità creeremo la coppia di chiavi direttamente nella home dell'utente @sshproxy@,  predisponendo l'accesso, con i seguenti comandi:
34 2 Simone Piccardi
35
<pre>
36
root@bastion:~# su - sshproxy -s /bin/bash
37
sshproxy@bastion:~$ ssh-keygen 
38
Generating public/private rsa key pair.
39
Enter file in which to save the key (/home/sshproxy/.ssh/id_rsa): 
40
Created directory '/home/sshproxy/.ssh'.
41
Enter passphrase (empty for no passphrase): 
42
Enter same passphrase again: 
43
Your identification has been saved in /home/sshproxy/.ssh/id_rsa.
44
Your public key has been saved in /home/sshproxy/.ssh/id_rsa.pub.
45
The key fingerprint is:
46
SHA256:6kwKCutHHWIP6R/TVaQgHN+uL7PuOhYdTQTvs7jCjEY sshproxy@bastion
47
The key's randomart image is:
48
+---[RSA 2048]----+
49
|    .o.oo...     |
50
|     .o +...     |
51
|    .  .o+.      |
52
|   = . .oo       |
53 1 Simone Piccardi
|  o = + S+       |
54
|   E * +o o      |
55 2 Simone Piccardi
|. + = *o .       |
56
|.o = % oo        |
57
|+.o o.O=+.       |
58
+----[SHA256]-----+
59
sshproxy@bastion:~$ cp  .ssh/id_rsa.pub .ssh/authorized_keys
60
sshproxy@bastion:~$ chmod 600 .ssh/authorized_keys
61
</pre>
62
63 3 Simone Piccardi
In questo modo chiunque abbia a disposizione la coppia di chiavi potrà usarla per autenticarsi sul bastion host, pur non potendosi collegare allo stesso. Per migliorare la sicurezza sarà comunque opportuno bloccare anche tutte le funzionalità di SSH non necessarie all'utilizzo della connessione ad uso di proxy, cosa che si può fare in due modi diversi. 
64 2 Simone Piccardi
65 3 Simone Piccardi
Il primo metodo è più radicale, e rimuove le capacità aggiuntive in maniera completa per l'utente ricorrendo all'uso della direttiva @Match@ in @/etc/ssh/sshd_config@ per bloccare le stesse. La direttiva consente di applicare configurazioni specifiche a tutte le connessioni che corrispondono al criterio indicato come parametro, questo prevede che si utilizzi una prima  parola chiave per specificare cosa filtrare, come @User@, @Group@, @Address@, ecc. Nel nostro caso filtreremo per utente, restringendo al massimo le capacità di @sshproxy@, pertanto occorrerà aggiungere _in coda_ a @/etc/ssh/sshd_config@ le seguenti direttive:
66 1 Simone Piccardi
67 2 Simone Piccardi
<pre>
68
Match User sshproxy
69 1 Simone Piccardi
     AllowAgentForwarding no
70
     AllowTcpForwarding yes
71
     X11Forwarding no
72
     PermitTunnel no
73
     GatewayPorts no
74 3 Simone Piccardi
     PasswordAuthentication no
75 1 Simone Piccardi
</pre>
76
77 9 Simone Piccardi
Si noti che si è detto +_in coda_+: la direttiva @Match@ infatti si applica a tutto quello che segue, e supporta l'indicazione soltanto di un sottoinsieme delle direttive di @sshd_config@, pertanto se la si inserisce in mezzo al file tutto quello che segue verrà applicato all'utente @sshproxy@, e se nel seguito si è usata una delle direttive non consentite da @Match@ si avrà anche una configurazione non valida ed il servizio non ripartirà. Si può chiudere la applicazione specifica all'utente  @sshproxy@ facendo seguire il precedente estratto da una direttiva @Match all@ che però non risolve il problema dell'uso nel resto del file di direttive non consentite. Mettere l'estratto in coda evita questi problemi. In ogni caso, prima di riavviare il servizio, si verifichi sempre che la configurazione aggiuntiva è valida usando il comando @sshd -T@.
78 1 Simone Piccardi
79 9 Simone Piccardi
Il secondo metodo è più flessibile e consente almeno teoricamente di variare le restrizioni a secondo di chi si collega senza modificare la configurazione del server. Di nuovo si usa una delle funzionalità avanzate del servizio SSH, che consente di restringe l'ambito di applicazione di una chiave, inserendo in testa alla riga in cui è elencata dentro @.ssh/authorized_keys@ le opportune restrizioni prima dell'indicazione del tipo di chiave. In sostanza nel caso precedente si tratterà si modificare @/home/sshproxy/.ssh/authorized_keys@ inserendo in testa alla chiave autorizzata qualcosa come:
80 1 Simone Piccardi
81 8 Simone Piccardi
<pre>
82 1 Simone Piccardi
restrict,port-forwarding ssh-rsa AAAAB3NzaC ... 9bgOvM/DkF sshproxy@bastion
83 4 Simone Piccardi
</pre>
84 3 Simone Piccardi
85 9 Simone Piccardi
che blocca tutte le capacità aggiuntive eccetto quella del reinoltro delle connessioni, necessaria per il " _Proxy Jump_ ".
86 3 Simone Piccardi
87 9 Simone Piccardi
Una volta fatta questa configurazione sul _bastion host_ ci si potrà collegare ad una macchina usandolo come proxy, ma  per farlo è necessario dire al client di usare la coppia di chiavi che abbiamo creato allo scopo, che assumeremo di aver copiato sul client come @proxy_rsa_id@ e @proxy_rsa_id.pub@ nella directory @.ssh@ della propria home directory. Si potrebbe pensare di farlo con un comando come:
88
89 3 Simone Piccardi
<pre>
90 6 Simone Piccardi
ssh -J sshproxy@bastion.truelite.it -i .ssh/proxy_rsa_id  utente@192.168.42.105
91 3 Simone Piccardi
</pre>
92
93
ma in questo caso l'opzione @-i@ si applica al collegamento verso @192.168.42.105@ e si otterrà una richiesta della password per @sshproxy@.
94
95 9 Simone Piccardi
Dato che non esiste una opzione a riga di comando per indicare la chiave da usare per il proxy, e che usare l'opzione @-J@ comporta comunque di scrivere di più, è opportuno inserire i parametri per la connessione dentro la propria configurazione client di SSH nel file @.ssh/config@ della propria home, così che sia valida non solo per @ssh@, ma anche per @scp@ e tutti gli altri comandi che usano il servizio.
96 3 Simone Piccardi
97
In questo file si potrà sia indicare come collegarsi alla macchina @bastion.truelite.it@ con le chiavi aggiuntive, sia l'uso della stessa come proxy per le connessioni verso la macchina @192.168.42.105@, aggiungendo le righe:
98
99
<pre>
100
Host bastion.truelite.it
101
    User sshproxy
102
    IdentityFile ~/.ssh/proxy_rsa_id 
103
104 1 Simone Piccardi
Host 192.168.42.105 testserver othername
105 4 Simone Piccardi
    Hostname 192.168.42.105
106 3 Simone Piccardi
    ProxyJump sshproxy@bastion.truelite.it
107 1 Simone Piccardi
</pre>
108 4 Simone Piccardi
109
ottenendo di potersi collegare semplicemente con:
110
111
<pre>
112 1 Simone Piccardi
ssh utente@192.168.42.105
113 4 Simone Piccardi
</pre>
114
115
o con uno qualunque dei nomi aggiuntivi inseriti nella configurazione, come:
116
117 1 Simone Piccardi
<pre>
118 4 Simone Piccardi
ssh utente@testserver
119 1 Simone Piccardi
</pre>
120
121 4 Simone Piccardi
La scelta di usare una coppia di chiavi dedicate come descritto finora ha il vantaggio che non serve fare nessuna modifica alla configurazione generale di SSH sul _bastion host_ e che su deve configurare l'accesso in @/home/sshproxy/.ssh/authorized_keys@ una sola volta e poi basta distribuire i file delle chiavi a chi si vuole dare accesso, ma ha lo svantaggio che non è possibile bloccare l'uso del proxy ad uno solo degli utenti a cui si sia data la coppia di chiavi, a meno di non cambiarla per tutti. 
122 8 Simone Piccardi
123 9 Simone Piccardi
Per questo, pur comportando il tutto un maggior lavoro di configurazione sul _bastion host_, è più sicuro e flessibile farsi inviare dal singolo utente esterno la sua chiave pubblica SSH ed aggiungerla a  @/home/sshproxy/.ssh/authorized_keys@, sempre con una configurazione analoga alla precedente:
124 8 Simone Piccardi
125 4 Simone Piccardi
<pre>
126 1 Simone Piccardi
restrict,port-forwarding ssh-rsa AAAAB3NzaC ... eOze07VFk= esterno@altrove.it
127 4 Simone Piccardi
</pre>
128
129 9 Simone Piccardi
in modo che ogni utente acceda con la propria chiave.
130 4 Simone Piccardi
131 9 Simone Piccardi
Questa configurazione permette di revocare l'accesso ad un singolo utente semplicemente eliminando la sua chiave da @/home/sshproxy/.ssh/authorized_keys@ ed in questo caso la generazione di una chiave generale per @sshproxy@ non è più necessaria. Si noti anche che in questo caso, se la chiave corrisponde all'identità di default dell'utente che accede, si potrà anche ridurre la precedente configurazione che questi dovrà eseguire sul proprio client a:
132
133 4 Simone Piccardi
<pre>
134
Host 192.168.42.105 testserver othername
135
    Hostname 192.168.42.105
136
    ProxyJump sshproxy@bastion.truelite.it
137
</pre>
138
139 9 Simone Piccardi
Ed inoltre si potrà anche usare la stessa chiave sulla macchina di destinazione (@192.168.42.105@ o qualunque altra) per fornire l'accesso esterno desiderato, senza dover distribuire una password utente, rendendo così più semplice e sicuro l'accesso, dato che non servirà più fornire la password tutte le volte (una modalità di configurazione degli accessi sulla destinazione finale che è comunque consigliabile anche qualora si fosse adottato la strategia precedente di una chiave comune per @sshproxy@).